Bruxelles – Via libera alle sovvenzioni e ai prestiti. Confindustria ha “convinto” i colleghi olandesi di VNO-NCW della giustezza delle proposte della Commissione europea per rispondere alla crisi economica causata dalla pandemia attraverso il piano Next Generation EU”.
Non si parla di cifre e si insiste molto sulla necessità che i governi che riceveranno i soldi facciano le riforme strutturali necessarie, ma è una delle prime aperture del sistema olandese al piano di prestiti e di aiuti a fondo perduto messo a punto dall’esecutivo europeo.
Le due Associazioni in un documento congiunto firmato dai loro presidenti Carlo Bonomi e Hans de Boer affermano “il ruolo essenziale delle imprese nella fase di rilancio delle rispettive economie e la necessità di implementare politiche di transizione legate al clima, alla digitalizzazione e all’autonomia strategica”. La crisi ha colpito i Paesi europei in maniera asimmetrica e “per questo le due Confederazioni auspicano un maggior supporto alle regioni e ai settori in maggiore difficoltà per consolidare e rafforzare la base industriale e tecnologica dell’Europa”. Il programma Next Generation EU proposto dalla Commissione europea e dunque “fortemente sostenuto” dalle due Organizzazioni, che invocano “unità e coesione nelle scelte future”.
Il passaggio chiave è che le due Associazioni industriali “ritengono corretta la solidarietà sotto forma di sovvenzioni e prestiti che aiuteranno le regioni e i settori più bisognosi, a condizione che vi sia pieno impegno nei confronti della responsabilità di bilancio”. Inoltre, sottolineano, “il piano di ripresa e lo strumento per il recupero e la resilienza dovrebbero aiutare i paesi a realizzare le riforme e a rilanciare gli investimenti, come indicato dalla Commissione”. Dunque i governi evitino di utilizzare le risorse “per aumentare la spesa pubblica improduttiva o il debito pubblico nazionale a spese delle generazioni future. L’unico modo per procedere – affermano Confindustria e VNO-NCW – è promuovere la crescita economica e la creazione di posti di lavoro”.
Gli imprenditori sono determinati “a costruire una crescita inclusiva e sostenibile in tutta Europa” ma chiedono “un impegno forte e chiaro da parte dei leader politici europei per rafforzare il Single Market che sostiene l’attività d’impresa. Il mercato unico infatti deve essere una solida base su cui le imprese possono contare anche per aumentare l’autonomia produttiva dell’UE”.
Infine, le due Associazioni esortano il Consiglio europeo affinché “definisca il nuovo quadro finanziario pluriennale e il recovery plan UE prima della pausa estiva per garantirne l’entrata in vigore non oltre il primo gennaio 2021”.