Bruxelles – Una serie di misure che possano garantire che la solidarietà europea e il pagamento dei sussidi dell’Ue siano basati sul rispetto della democrazia, dello stato di diritto e dei diritti fondamentali. Lo chiede Sandro Gozi, eurodeputato di Renew Europe, autore insieme alla vice-presidente del Gruppo, Katalin Cseh, del paper “Condizionalità intelligente: come la Commissione europea potrebbe governare i fondi dell’Ue a livello centrale attraverso la gestione diretta e indiretta”.
“Dobbiamo rimettere i nostri valori fondamentali al centro del bilancio europeo e controllare il rispetto dello Stato di diritto e dei principi democratici nei Paesi dell’Ue. Un governo che viola lo Stato di diritto non può continuare a ricevere fondi Ue, ma i cittadini non devono essere colpiti due volte”, spiega Gozi.
La Commissione europea di recente proprio in Parlamento ha annunciato che sta studiando la possibilità di bloccare i fondi UE a quegli Stati membri che non rispettano le regole dello stato di diritto.
“Dobbiamo bloccare i trasferimenti dei fondi europei verso i governi inadempienti, ma non possiamo far pagare ai cittadini di quei paesi il prezzo delle azioni dei loro governi – sottolinea Gozi -. Una condizione intelligente è quella di proteggere e sostenere i cittadini europei contro le derive autoritarie. Questo consentirebbe loro di continuare a beneficiare dei finanziamenti proprio quando ne hanno più bisogno, ovvero quando i loro governi nazionali violano i diritti fondamentali o minano lo Stato di diritto”.
Secondo l’eurodeputato, “bisogna reindirizzare quei fondi direttamente alla società civile, alle autorità locali e alle PMI. La Commissione europea dovrebbe gestire centralmente i fondi per un periodo specifico al fine di garantire il proseguimento dei progetti dell’Ue”.
“Questo documento europeo ha lo scopo di integrare la proposta della Commissione sulla protezione dei fondi dell’Ue in caso di inosservanza generalizzata dello stato di diritto nei Paesi membri, nonché di rafforzare le prossime disposizioni sulle condizionalità incluse nel prossimo Quadro finanziario pluriennale dell’Ue per il 2021-2027”, conclude Gozi.