Bruxelles – La Commissione europea ha autorizzato l’immissione in commercio condizionata del Remdesivir, che da oggi diventa il primo medicinale autorizzato a livello europeo per il trattamento contro il Covid-19. L’autorizzazione da parte dell’Esecutivo è arrivata in tempi record, seguendo una procedura accelerata, dopo solo una settimana dalla raccomandazione dell’Agenzia europea per i medicinali (EMA) e il via libera dei Ventisette Stati membri. Solitamente ci vogliono oltre due mesi (67 giorni, specifica la Commissione) tra la domanda e l’autorizzazione da parte di Bruxelles.
A situazioni straordinarie devono corrispondere misure straordinarie. E visti i tempi di emergenza sanitaria pubblica, i dati sul farmaco sono stati valutati attraverso una procedura di revisione a rotazione, usata dall’EMA proprio in tempi e casi d’eccezione. “La protezione della salute pubblica è una priorità fondamentale della Commissione” motiva l’esecutivo in una nota. La pratica dell’immissione in commercio condizionata è uno degli strumenti a disposizione dell’EMA e di Bruxelles per facilitare lo sviluppo e l’accesso ai farmaci, soprattutto quando renderli disponibili nell’immediato per i cittadini ha un beneficio effettivo per la salute pubblica. Si ricorre a questa pratica in particolare per le situazioni di emergenza in cui la salute pubblica è messa in pericolo, come nel caso della pandemia da Covid. In questi casi, passano dunque in secondo piano gli eventuali rischi che si incorrono accelerando la procedura di autorizzazione (come la mancanza di dati completi).
Per Stella Kyriakides, commissaria europea alla Salute, l’UE “sta dimostrando chiaramente la determinazione a rispondere rapidamente ogni volta che si rendono disponibili nuovi trattamenti. Non lasceremo nulla di intentato per assicurare trattamenti efficaci o vaccini contro il Coronavirus”.
Una corsa al farmaco in sostanza, con l’Unione europea che tenta di non rimanere indietro. Proprio nei giorni scorsi è emerso che gli Stati Uniti hanno acquistato una buona parte delle scorte mondiali del farmaco per i prossimi tre mesi (100 per cento a luglio, 90 per cento ad agosto e settembre), dopo averlo fatto approvare dalle autorità competenti. “Il presidente Trump ha raggiunto un accordo straordinario per garantire agli americani l’accesso al primo farmaco terapeutico autorizzato per Covid-19”, ha annunciato il segretario alla Salute degli Stati Uniti, Alex Azar. Gli Stati Uniti rimangono ad oggi il Paese più colpito al mondo per numero di contagi (quasi 3 milioni) e di morti (128 mila) legate al Covid-19. Mentre la commissaria cipriota ha più volte sottolineato che l’unica vera strategia di uscita dalla crisi sarà sviluppare un vaccino contro la pandemia e farsi carico di renderlo disponibile e fruibile da tutti, in Europa e nel mondo, l’approccio di Trump potrebbe essere ben diverso, orientato solo al proprio Paese: “Vogliamo garantire che qualsiasi paziente americano che abbia bisogno di Remdesivir possa ottenerlo”.