Bruxelles – Si aggrava la crisi diplomatica tra Venezuela e Unione europea dopo l’annuncio del 29 giugno di Nicolàs Maduro di voler espellere l’ambasciatrice Ue Isabel Brilhante Pedrosa dal Venezuela. L’alto rappresentante dell’Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza, Josep Borrell, ha condannato fermamente questa decisione e si è detto pronto a reagire usando le armi della diplomazia.
“L’Unione europea e gli Stati membri stanno considerando misure appropriate di risposta a questi fatti” ha dichiarato martedì 30 giugno il capo della diplomazia europea . “Crediamo che la decisione di dare 72 ore ad un’ambasciatrice dell’Ue a Caracas per lasciare il Paese richiede misure reciproche, ma ancora non posso definire quali saranno”.
L’escalation di tensioni è avvenuto dopo che il 29 giugno il Consiglio dell’UE aveva deciso di aggiungere 11 funzionari di spicco del Venezuela all’elenco delle persone soggette a misure restrittive “a causa del loro ruolo in atti e decisioni che compromettono la democrazia e lo Stato di diritto in Venezuela”, portando a 36 le persone soggette a sanzioni Ue nel paese. Tra questi figura anche il deputato socialista Luis Parra autoproclamatosi presidente dell’Assemblea Nazionale al posto di Guaidò lo scorso 5 Gennaio in una burrascosa seduta parlamentare in cui l’intervento della Guardia nazionale bolivariana aveva impedito ad alcuni deputati di opposizione di rendersi al voto.
In un discorso tenuto alla televisione nazionale il 29 giugno Maduro ha qualificato come “interventiste, razziste e suprematiste” le sanzioni dell’UE annunciando di aver già messo a disposizione un volo di rimpatrio per l’ambasciatrice Ue con l’avvertimento che “Il Venezuela va rispettato nella sua integrità nazionale” dicendo “basta al colonialismo!”
In risposta alle intimidazioni di Maduro, Borrell ha convocato immediatamente l’ambasciatrice venezuelana presso l’Ue Claudia Salerno Caldera, conosciuta negli ambienti europei come “l’ambasciatrice di Maduro” dato che tutti i Paesi membri (tranne l’Italia) riconoscono Guaidó come presidente ad interim.
Ma un’eventuale espulsione della rappresentante venezuelana dall’UE sembra una manovra difficile da realizzare poiché questa deve essere decisa all’unanimità di tutti i Paesi membri dell’Ue e ed essere eseguita in seguito dal Belgio, che è il Paese che riconosce l’accreditamento della diplomatica venezuelana in Europa. Sembra invece più probabile che gli Stati membri trovino un accordo per dichiarare l’ambasciatrice Salerno “persona non grata” a Bruxelles, ma Borrell ha tenuto a precisare che l’intenzione dell’UE non è quella di tagliare i ponti con il Venezuela ma bensì di cercare una soluzione politica alla crisi venezuelana continuando a puntare su una mediazione diplomatica tra il regime e l’opposizione.
“Solo una soluzione negoziata fra venezuelani permetterà al Paese di uscirne”, una soluzione che secondo Borrell deve prevedere “elezioni credibili, il riconoscimento e il rispetto del ruolo e dell’indipendenza di tutte le istituzioni elette democraticamente, in particolare l’Assemblea nazionale, il rilascio di tutti i prigionieri politici e il rispetto dei diritti umani e delle libertà fondamentali” .
La politica estera dell’Ue in Venezuela è un tema che continua a dividere i diversi gruppi politici all’interno del Parlamento Europeo. Tra i favorevoli all’espulsione di Claudia Salerno ci sono i liberali di Renew Europe: “In diplomazia l’espulsione di un ambasciatrore è una misura inconsueta, di fronte a un’affronto eccezionale credo che la risposta europea debba essere altrettanto eccezionale“, ha dichiarato il deputato Jordi Canas su EuroNews .
I partiti della sinistra europea non sono dello stesso avviso. Invece di sostenere il suo ex ministro Josep Borrell, il PSOE si è allineato questo mercoledì 2 luglio con Podemos opponendosi all’emanazione di una dichiarazione istituzionale del Congresso Spagnolo che intendeva condannare il regime di Maduro per il forzato rimpatrio dell’ambasciatrice Ue e per le minacce di espulsione rivolte all’ambasciatore spagnolo in Venezuela.