Bruxelles – La legge sulla sicurezza nazionale approvata in Cina rischia di “minare seriamente l’alto livello di autonomia di Hong Kong e l’indipendenza del potere giudiziario e lo stato di diritto”. L’Unione europea “deplora questa decisione di Pechino” dice il presidente del Consiglio europeo Charles Michel durante la conferenza stampa al termine del summit UE-Corea del Sud.
Il Congresso nazionale del popolo, l’organo legislativo cinese, ha approvato in via definitiva la controversa legge per la sicurezza nazionale che vieta atti sediziosi, di sovversione e di secessione ma anche possibili “interferenze straniere in affari locali in Hong Kong”. Da molti è considerato un atto di forza da parte di Pechino che la porterà ad ottenere maggiore controllo sull’ex colonia britannica, che gode ora del riconoscimento di regione amministrativa speciale. L’esplicito divieto di “interferenze straniere in affari locali” rischia di avere ripercussioni anche sulle relazioni commerciali bilaterali tra Hong Kong e Unione europea. Anche di questo i vertici delle istituzioni europee sembrano preoccuparsi. Interpellato in conferenza stampa, il capo del Consiglio europeo ha ripetuto nella sostanza la posizione dell’Unione europea, che a più riprese nel corso delle ultime settimane ha provato a manifestare le sue preoccupazioni sulle sistematiche violazioni dei diritti umani. L’atto di Pechino rischia di minare seriamente il principio ‘One Country Two Systems’ (un paese, due sistemi) e l’alto grado di autonomia della Regione amministrativa speciale.
Una posizione più volte messa in evidenza, sottolinea anche Ursula von der Leyen, nel corso dell’ultimo vertice tra UE e Cina che si è svolto la scorsa settimana. La nuova legge sulla sicurezza nazionale non è in linea con gli impegni internazionali di Pechino e l’Unione europea se ne distanzia. “Siamo stati molto chiari su questo, siamo molto preoccupati” spiega la presidente della Commissione europea.
Entrambi i leader parlano alla stampa al termine di una videoconferenza con il presidente della Corea del Sud, Moon Jae-in. Un vertice positivo, ripetono all’unisono, con focus sulla pandemia da Covid-19, sulla risposta alla crisi economica che ne deriva – che dovrà concentrarsi per entrambe le parti su transizione verde e sfide tecnologiche – e soprattutto sul partenariato commerciale. L’UE al momento è il più grande investitore in Corea del Sud ma punta a rafforzarlo ulteriormente, e a ricoprire un ruolo di maggiore peso in Asia.