Bruxelles – In tempi di crisi bisogna saper lasciare alle spalle opposizioni e divisioni storiche. E se oltre a dover dare risposta alla crisi economica post-coronavirus si milita per agire contro la crisi ambientale e il cambiamento climatico “non si può non cogliere al balzo l’opportunità e la responsabilità che ci si presenta davanti”.
È così che la leader ambientalista irlandese Catherine Martin, inizialmente contraria alla coalizione di governo, ha annunciato ufficialmente dopo l’accordo di venerdì scorso l’entrata del Green Party nel governo di coalizione.
“E stato un processo difficile ma allo stesso tempo una dimostrazione incredibile di democrazia in atto dove le differenze di opinione erano condivise in modo rispettoso del vero confronto politico. Non vi erano visioni sbagliate in questo dibattito. Sono fiera di come il nostro partito si sia impegnato in questo processo”, ha spiegato Martin.
Nonostante l’opposizione del ramo più giovane degli Young Greens , il 76 % dei membri del partito ha votato venerdì per entrare a far parte del governo, unendosi a un’alleanza storica tra Finna Fàil e Fine Gael, che mai avevano governato insieme e la cui rivalità centenaria risale alla guerra civile che segnò con il sangue la nascita della nazione irlandese.
L’uscente primo ministro del Fine Gael Leo Varadkar annuncia che “la guerra civile politica è finita dentro il Parlamento” salutando sabato scorso l’elezione del leader dei Fianna Fail Micheál Martin come capo di un governo quinquenneale a doppio mandato, in cui Varadkar succederà a Martin’s dopo due anni e mezzo di governo.
Il partito ambientalista si è assicurato che nel programma sia presente un forte impegno per contrastare i cambiamenti climatici e per sostenere chi è stato colpito dalle conseguenze economiche della pandemia di coronavirus.
Al leader del “Green Party” Eamon Ryan vanno le redini del Ministero per L’Azione Climatica, le reti di Comunicazione ed i Trasporti e alla senatrice ambientalista Pippa Hackett il Ministero dell’Agricultura e della Biodiversità.
“La più grande sfida a livello mondiale e di difendere la biodiversità e fermare il caos che il cambiamento climatico porterà se non è controllato. Questo sarà il nostro lavoro e ciò per cui siamo stati votati”, ha detto Eamon Ryan, che annuncia che posti di lavoro saranno creati nell’economia circolare e delle energie rinnovabili.
“Ripresa e rinnovamento” sono i due principi al centro del programma del neo-governo irlandese salutato come uno dei più avanzati nella lotta al cambiamento climatico dal Partito dei Verdi europei che si congratura con gli ambientalisti irlandesi per essere diventato il quinto partito ecologista attualmente al governo in Europa.