Bruxelles – Usare i soldi solo per lo stretto necessario. Il servizio giuridico del Consiglio dell’UE si è espresso su NextGenerationEU, lo strumento finanziario per la ripresa concepita dalla Commissione europea per far ripartire l’economia dopo la pandemia di COVID-19. L’organismo responsabile dell’interpretazione legale delle proposte legislative ha stabilito che i finanziamenti del Recovery Fund che vanno ai programmi in bilancio non possono essere slegati dall’esigenza di far fronte alle conseguenze del Coronavirus. Vuol dire che i soldi possono essere spalmati su tutti le voci di spesa del bilancio comune, come fatto dall’esecutivo comunitario, ma con i dovuti accorgimenti.
La Commissione europea saluta con favore il fatto che NextGenerationEU è stato riconosciuto come compatibile con i Trattati. Adesso si esaminerà nello specifico il pronunciamento del servizio giuridico del Consiglio, che comunque non sembra porre particolare problemi per la strategia della Commissione. Al massimo pone qualche grattacapo ai governi nazionali, fissando paletti chiari e precisi sulle azioni da finanziare a livello europeo. Sono gli Stati membri a dover notificare piani nazionali alla Commissione per poter accedere alle risorse per la ripresa.
Usare i fondi per la ripresa per finanziare opere di transizione sostenibile (Just Transition Mechanism) o programmi dipendenti dal fondo per la ricerca (Horizon) potrebbe dunque essere possibile, ma solo se legati alle conseguenze del Coronavirus.