Bruxelles – Regola vuole che il Parlamento europeo svolga a Strasburgo i suoi lavori d’Aula, e a Bruxelles le attività di commissione. I voti necessari alla legislazione comunitaria perché i provvedimenti siano approvati avvengono in Aula, e dunque a Strasburgo. Tuttavia, in ragione del buon funzionamento legislativo e istituzionale, il Parlamento europeo può esercitare una parte dei propri poteri di bilancio anche a Bruxelles. Lo ha stabilito la Corte di giustizia dell’UE, pronunciandosi nella causa promossa dalla Francia.
Il pronunciamento dei giudici di Lussemburgo ripropone la questione della doppia sede del Parlamento europeo, con la Francia gelosa dei lavori di Strasburgo. E’ stato proprio il governo di Parigi a contestare l’adozione del bilancio UE per il 2018 nella sessione plenaria del 29 e 30 novembre 2017, in programma a Bruxelles.
La Corte di Lussemburgo rileva che da un punto di vista procedurale niente è stato contro le regole, poiché il Parlamento aveva già fissato prima di quella data tutte le seduta d’Aula da tenere nelle due sedi istituzionali. Non è stata dunque organizzata alcuna sessione speciale.
Da un punto di vista giuridico, “il Parlamento è tenuto ad adempiere ai propri poteri di bilancio nel corso di una tornata plenaria ordinaria che si tiene a Strasburgo”, ma tale obbligo “non costituisce un ostacolo a che il bilancio annuale, ove ciò sia imposto da esigenze imperative connesse al buon svolgimento della procedura di bilancio, venga discusso e votato durante una tornata plenaria aggiuntiva che si tiene a Bruxelles”.