Bruxelles – E’ giunto il momento della verità. I capi di Stato e di governo dei Paesi dell’UE iniziano il confronto sulla strategia di rilancio dell’Unione dopo l’ingresso nella recessione prodotta dalla pandemia di COVID-19. Il vertice del Consiglio europeo “è l’inizio di queste discussioni” su proposta di bilancio pluriennale per il periodo 2021-2027 (1.100 miliardi di euro) e meccanismo per la ripresa (750 miliardi di euro, tra garanzia e prestiti), conferma una volta di più Andrej Plenkovic, primo ministro della Croazia, Paese con la presidenza di turno del Consiglio Ue. Non si chiuderà oggi (19 giugno), come anticipato.
Non c’è voluto molto per sbrigare le questioni che da agenda dovevano precedere il dibattito vero e proprio. Nel giro di mezz’ora sono stati esauriti il debriefing sui negoziati Brexit e la presentazione del contesto economico da parte della presidente della BCE, Christine Lagarde. Quindi si è entrato nel vivo.
Il dibattito a 27 è stato preceduto da bilaterali. Anche in tempo di videoconferenze si è riusciti a tenere incontri ristretti. E’ il caso dei gruppo dei cosiddetti ‘NB6’, che racchiude le repubbliche baltiche (Estonia, Lettonia, Lituania) e i tre scandinavi dell’UE (Danimarca, Finlandia, Svezia). Il primo ministro estone, Juri Ratas, ha ripetuto ai partner regionali che “abbiamo bisogno di una risposta europea comune alla crisi per sostenere la ripresa”. Un invito ai Paesi scandinavi, che frenano le trattative.
Finlandia e Svezia vorrebbero meno garanzie e più prestiti, la Danimarca preme per tutelare il proprio ‘rebate’, lo sconto per il contributo al bilancio comune. Ma al di là delle logiche negoziale, c’è la diffusa consapevolezza che va fatto di tutto per evitare strappi. Lo sa bene la cancelliera tedesca Angela Merkel, il cui governo tra due settimane assumerà la presidenza di turno del Consiglio dell’UE. Non più tardi di ieri (18 giugno), parlando al Bundestag, ha ammesso di vedere il rischio di una “profonda spaccatura permanente” in Europa per la risposta di COVID-19. Si rischia la tenuta politica dell’Europa, oltre che quella economica.
Propria la tedesca fa pressione sugli altri leader, ai quali dice di rendersi conto meglio della situazione. Mentre da Plenkovic giunge l’invito a evitare di inviare i messaggi sbagliati. “Questo piano dimostra che in circostanze mai viste in 70 anni l’UE sostiene i cittadini”. Un modo per invitare gli altri leader a non eccedere con le richieste di modifica. Il confronto è agli inizi, e la riunione potrebbe durare anche l’intera giornata, solo al termine della quale sarà possibile capire se un accordo a luglio è davvero possibile. “Adesso è il tempo degli impegni”, l’invito del presidente del Consiglio europeo, Charles Michel. Che in tal senso attende una risposta dai leader.