Bruxelles – Sei mesi per concludere il negoziato per un nuovo partenariato privilegiato tra UE e Regno Unito. Non sono tanti, ma non sono neanche pochi se ci fosse una piena disponibilità e collaborazione da entrambe le parti a finalizzare un accordo quanto prima. Per Commissione e Consiglio UE è “una corsa contro il tempo”, vista soprattutto l’inamovibilità del premier britannico Boris Johnson a non voler estendere il periodo transitorio oltre il 31 dicembre 2020.
“Faremo il possibile per raggiungere dei risultati” assicura Ursula von der Leyen, intervenendo al dibattito in plenaria dell’Europarlamento sulla Brexit. Gli eurodeputati voteranno domani [18 giugno] su una risoluzione che invita a rispettare gli accordi firmati dall’UE e dal Regno Unito. “Saremo costruttivi, come siamo sempre stati”. La presidente della Commissione europea conferma però di non essere intenzionata a rimettere “in discussione i nostri principi e l’integrità della nostra Unione”. I nodi da sciogliere sono sempre gli stessi, ampiamente illustrati dal capo negoziatore UE per la Brexit, Michel Barnier, al termine di tutti e quattro i round negoziali che si sono svolti fino ad ora: level playing field, ovvero pari condizioni in un accordo di libero scambio (zero quote, zero tariffe); un accordo separato per la pesca (Londra intende preservare la sovranità sulle sue acque); la cooperazione in materia giudiziaria e di polizia; e infine il riferimento a una governance condivisa, cioè il riconoscimento da parte di Londra del ruolo della Convenzione europea dei diritti umani e della Corte di giustizia europea.
Punti programmatici che per Bruxelles sono irrinunciabili, dice von der Leyen, “rappresentano il DNA dell’Unione europea”. Ora sta “al Regno Unito farci sapere se vuole o non vuole trovare un accordo”, sottolinea anche Michel Barnier. Dopo quattro round negoziali, la strategia del Regno Unito è chiara: Londra ha continuato a rimandare la discussione su molti dei temi più importanti per Bruxelles. Nonostante tutto, Barnier si dice ancora ottimista che un accordo con il Regno Unito si possa trovare. Da parte di Bruxelles, conferma il capo negoziatore, c’è “tutta la disponibilità a dare una chance a questo negoziato” ma non ci sarà un accordo a ogni costo.