Roma – Il programma degli Stati generali dell’economia resta ancora in progress ma sarà la giornata di sabato una delle più attese con l’intervento degli ospiti internazionali. Confermati i nomi della presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen, dell’Europarlamento David Sassoli e la presidente della BCE Christine Lagarde che si collegheranno in video conferenza nella tarda mattinata. Conferme attese anche per la direttrice del Fondo monetario internazionale Kristalina Georgieva e del segretario generale dell’OCSE Angel Gurrìa. Della squadra europea ci sarà anche il Commissario agli Affari economici Paolo Gentiloni in un ruolo in parte da ex e che sarà determinante per il destino dei programmi che proprio l’UE dovrà finanziare nell’ambito del Recovery plan italiano. Consigli e suggerimenti che già sono stati recapitati a Palazzo Chigi e che nei prossimi mesi saranno ancora più mirati.
Se la sede prestigiosa ed esclusiva di Villa Pamphilj ha fatto presa sugli ospiti internazionali, l’invito del presidente del Consiglio Giuseppe Conte è stato invece respinto dai tre partiti di opposizione Lega, Fratelli d’Italia e Forza Italia. Matteo Salvini, Giorgia Meloni e Antonio Tajani per mettersi d’accordo sul ‘no’ hanno dovuto perfino convocare un vertice. “Se ci si vuole confrontare con noi l’incontro si fa nelle sedi istituzionali, – hanno risposto – noi non partecipiamo a passerelle nelle ville”. Un’occasione perduta, “Villa Pamphilj è una sede istituzionale”, ha replicato il premier che sembra offendersi per lo sgarbo, ma non particolarmente turbato.
Che non sarà un evento solo mediatico, dovrà però dimostrarlo e per questo oltre alla caratura degli ospiti (attesi anche alcuni economisti di levatura internazionale) gli Stati generali dell’economia dovranno diventare una base solida e soprattutto concreta della ripresa. Il ministro Roberto Gualtieri lo chiama il master plan, “in cui indichiamo gli obiettivi fondamentali dell’azione del governo dei prossimi anni. Obiettivi di rilancio per uscire da questa crisi drammatica ma anche per uscirne più forti”.
Altro punto di partenza e previsto per lunedì, sarà il piano elaborato dalla task force di Vittorio Colao, la traccia e i suggerimenti per alimentare il dialogo con le categorie produttive, sociali e tutti gli altri soggetti che verranno coinvolti nelle sessioni a loro dedicate per tutta la prossima settimana.
Per uscirne più forti e con un Paese “più moderno, più sostenibile da un punto di vista anche ambientale, più giusto e coeso”, Gualtieri indica uno sforzo per un “grande patto sociale” e auspica “che anche l’opposizione cambi idea e partecipi”. “Non stiamo decidendo solo il decreto per stanziare queste o quelle specifiche risorse ma stiamo parlando di che Italia vogliamo nei prossimi anni”.
Che siano finanziamenti o prestiti, saranno le riforme che l’Italia metterà in agenda a fare la differenza e non solo per i ritardi ormai noti nella pubblica amministrazione o nella giustizia. Tra gli obiettivi del Recovery plan italiano
Gualtieri indica “la banda larga in tutto il territorio”, tutte le “scuole cablate e in efficienza energetica”, infrastrutture, ricerca e innovazione, in un programma di investimenti pubblici e privati “che sono ancora a livelli troppo bassi e dovremo portare sopra la media europea”. “Abbiamo tre anni per farlo – dice il ministro, abbiamo delle risorse, dobbiamo spenderle bene”.