Bruxelles – In Europa c’è un’altra parola d’ordine oltre a ‘ripresa’. E’ ‘lavoro’. “Il lavoro è tornato una priorità”, dice il commissario europeo responsabile, Nicolas Schmit, al termine del consiglio Affari sociali, che proprio di questo ha discusso. Lo spegnimento dell’economia a dodici stelle prodotto dalla pandemia di COVID-19 ha messo a dura prova la tenuta dei posti di lavoro. “Vediamo un aumento della disoccupazione, e molte persone sono esposti al rischio di perdita del loro impiego”. Per questo occorre fare in fretta con il recepimento di SURE, lo schema a sostegno del lavoro voluto dalla Commissione europea quale componente del pacchetto di misure di risposta alla crisi da Coronavirus.
“La maggioranza degli Stati membri ha approvato il regolamento SURE, e ci aspettiamo che questo processo di adozione possa essere finalizzato nei Paesi per la fine di luglio”, confida Schmit, che insiste anche sulla necessità di procedere con un salario minimo europeo. Per ora non si sbilancia. “Non so dire se è meglio procedere con una direttiva o con un regolamento”, imponendo cioè agli Stati più vincoli o lasciar loro invece più libertà di manovra. “C’è una consultazione in atto che serve a raccogliere informazioni”.