Bruxelles – Un “dialogo aperto e franco” è quello che ha caratterizzato l’incontro virtuale tra il capo della diplomazia europea, Josep Borrell, e il ministro degli Esteri cinese Wang Yi nel quadro del decimo dialogo strategico tra le due potenze mondiali. Dalla Cina non c’è alcuna minaccia alla pace nel mondo, chiarisce l’Alto rappresentante dell’Unione europea per la politica estera e di sicurezza in conferenza stampa. “E’ chiaro che la Cina abbia ambizioni globali, ma allo stesso tempo non ha ambizioni militari e non vuole usare la forza e partecipare ai conflitti militari”.
Dal futuro delle relazioni bilaterali alla tutela dei diritti umani a Hong Kong, passando per il 5G e gli investimenti e accessi al mercato. Diversi i temi affrontati nel corso di un incontro durato più del previsto, tre ore, e che anticipa il summit UE-Cina che avrebbe dovuto tenersi a marzo e poi slittato a causa della pandemia a data da destinarsi. Non solo le relazioni tra le due potenze, ma Bruxelles e Pechino hanno anche concordato sulla necessità di rimanere uniti per affrontare alcune sfide sul piano globale, come il cambiamento climatico o la cooperazione nel continente africano.
Durante il colloquio, i due omologhi hanno avuto modo di discutere anche dell’escalation di tensione tra Cina e Hong Kong. Sullo status di autonomia dell’ex colonia britannica, l’Unione europea continua a dirsi preoccupata mentre il ministro cinese, riferisce Borrell, ha ribadito la posizione di Pechino insistendo che dal loro punto di vista la legge sulla sicurezza nazionale “non mette in dubbio il principio One Country Two Systems (un paese due sistemi)”. “Noi abbiamo sottolineato la necessità che la Cina rispetti gli impegni internazionali e gli accordi fatti con il Regno Unito”, ha aggiunto l’alto rappresentante. Quanto al 5G, Borrell ha espresso la sua “preoccupazione” perché la “partecipazione dei fornitori di 5G europei in Cina non è così ampia come era stata con il 4G”. E dunque è uno squilibrio che preoccupa Bruxelles.