Bruxelles – La Commissione europea ha fatto un buon lavoro. Le proposte di nuovo bilancio pluriennale (MFF 2021-2027) e strumento per le ripresa (Next Generation EU) rappresentano la risposta di cui l’UE aveva bisogno. Ora però va approvato tutto, e “in fretta”. Christine Lagarde mette pressione ai governi. Nel corso dell’audizione in commissione Affari economici del Parlamento europeo, la presidente della Banca centrale europea elogia il lavoro svolto dalla Commissione UE di Ursula von der Leyen e lancia un chiaro messaggio al Consiglio, dove gli Stati membri devono decidere se approvare o meno quanto messo sul tavolo dall’esecutivo comunitario.
“Di fronte a una sfida straordinaria” quale la recessione provocata dalla pandemia di COVID-19, “l’Europa avrà bisogno di una risposta straordinaria”, premette Lagarde. “La proposta della Commissione europea di un quadro finanziario pluriennale riveduto e lo strumento per la ripresa sono decisivi in questo senso. Sarà importante adottare rapidamente questo pacchetto”. Quindi lo dice ancora più chiaramente. “Stabilire un calendario chiaro darà più certezza e fiducia ai cittadini, alle imprese e ai mercati finanziari. Qualsiasi ritardo rischia di generare ripercussioni negative e aumentare i costi, e quindi le esigenze di finanziamento, di questa crisi”.
A proposito dello strumento per la ripresa, Lagarde esorta ad abbandonare le logiche che sin qui hanno alimentato il dibattito. “Il confronto ‘prestiti contro garanzie’ non aiuta”, per questo motivo “è tempo di entrare nel cuore della questione, ossia come dare questi soldi”. La numero uno dell’Eurotower una risposta al quesito ce l’ha. “Andrebbero dati preferibilmente nella forma di garanzie ai quei Paesi maggiormente colpiti” dalla pandemia di COVID-19 e della sue conseguenze. La liquidità, comunque, che arrivi tramite prestiti o garanzia, “va assicurata, e velocemente”. Per questo evitare divisioni o, peggio, bocciature alle proposte della Commissione europea è preferibile.
L’invito ai governi nazionali non si limita al voto delicato su bilancio e strumento di ripresa. La presidente della BCE sottolinea l’importanza di “adeguate riforme a livello nazionale” al fine di “rafforzare la resilienza economica e dare impulso alle nostre economie in aree con alti ricadute transfrontaliere”. Tra le riforme non possono non mancare quelle legate al consolidamento dei conti pubblici, e arriva dunque un nuovo richiamo a ridurre debito e deficit. “Il perseguimento di una solida politica di bilancio nell’area dell’euro è inoltre essenziale per la sua attrattiva globale”.
Ma non finisce qui. Si rende necessario lavorare insieme, per evitare una ripresa differenziata, con tutte le incognite del caso. “È nell’interesse degli Stati membri avere una risposta coordinata. La catena di approvvigionamento è tre volte più integrata nell’area dell’euro che negli Stati Uniti e in Cina”.
Con Lagarde che mette pressione sugli Stati, il vicepresidente del Parlamento europeo, Fabio Massimo Castaldo (M5S/ Non iscritti) ne approfitta per fare pressioni perché si facciano altre pressioni. Si vuole far passare il principio per cui, nel rispetto di un’agenda sostenibile e dia un ripresa all’insegna della green economy, politiche in tal senso non vadano calcolate nelle valutazione dei conti pubblici. “Concorda – dice Castaldo rivolto a Lagarde – che si debba procedere al più presto alla definizione di una ‘golden rule’ europea per scorporare gli investimenti ‘green’ e del digitale dal calcolo del deficit, quale strumento per stimolare efficacemente la ripresa?”.
A giudizio di Antonio Maria Rinaldi, europarlamentare della Lega, “con il suo intervento, la Bce mette in campo un’ottima alternativa alla proposta della Commissione, con strumenti efficaci e immediati per l’Eurozona per fronteggiare la crisi economica, che rendono superati strumenti come Recovery Fund e Mes, responsabilizzando direttamente l’azione libera dei governi sull’utilizzo della liquidità immessa nel sistema a supporto dell’occupazione”.