Bruxelles – Nessun ‘sovranismo vaccinario’ sostituisca un approccio di solidarietà sanitaria. Il vaccino contro il Covid-19 è “un bene dell’umanità” e “quando sarà pronto dovrà essere prodotto e distribuito secondo criteri di razionalità e solidarietà, con una cooperazione prima europea e poi globale”. Dalle pagine del Corriere della Sera, l’eurodeputata del Partito democratico Patrizia Toia richiama la necessità di un Accordo Globale per il vaccino contro il Coronavirus, “come quello sottoscritto a Parigi per il cambiamento climatico”.
“Il vaccino potrebbe non essere disponibile prima della fine dell’anno o inizio 2021. Ma senza un accordo a livello europeo su come produrlo e distribuirlo – mette in guardia l’eurodeputata dem – rischiamo di precipitare l’Europa e il resto del mondo in una guerra sanitaria”. Solo l’Unione europea può raccogliere la sfida e diventare capofila di un accordo globale per trovare un vaccino, produrlo e distribuirlo in maniera solidale e globale. Bruxelles “è nata per essere qualcosa di più che una potenza globale tra le potenze globali”. Sbaglia però, prosegue la vicepresidente della commissione Industria, chi pensa di sostituire un sovranismo nazionale con un sovranismo europeo “per strappare agli USA o alla Cina il diritto a vaccinarsi per prima”. Ogni vaccino andrà considerato un “bene pubblico mondiale”, come ribadito anche dalla presidente della Commissione UE, Ursula von der Leyen, e dal presidente francese Emmanuel Macron.
Anche l’Europarlamento ha chiesto che “ogni ricerca sul vaccino, finanziata con fondi pubblici, rimanga di dominio pubblico”. Ora, sollecita la deputata, “la questione deve arrivare subito al vertice dell’agenda politica e al centro delle discussioni del Consiglio europeo di giugno, insieme al Recovery Fund”. Ricerca e cooperazione internazionale: per l’Europa la ricostruzione deve partire da qui. Non ci sarà ripresa, conclude Toia, senza una policy europea della Ricerca ma anche senza un rilancio del multilateralismo globale.