Bruxelles – L’area Schengen tornerà a funzionare pienamente non oltre la fine giugno, con essa la libera circolazione dei cittadini entro i confini europei. Lo riferisce la commissaria europea agli Affari interni, Ylva Johansson, al termine di un vertice virtuale in cui i ministri dei Ventisette hanno trovano infine un compromesso sul ripristino coordinato delle libertà di movimento. La maggior parte dei paesi ritengono di poter rimuovere le restrizioni alla libera circolazione già entro il 15 del mese mentre gli altri, che “dicono di non essere ancora pronti a farlo”, seguiranno nel corso delle due settimane successive, tenendo anche conto della loro condizione epidemiologica.
Proprio su questa riapertura oggi Giuseppe Conte e Pedro Sánchez, il premier spagnolo, hanno scritto una lettera alla presidente della Commissione Ursula von der Leyen per chiedere che vengano al più presto eliminati i controlli alle frontiere.
La situazione evolve positivamente, assicura Johansson, e la condizione epidemiologica sta “migliorando abbastanza rapidamente tra gli stati membri”. Definisce un successo il fatto che i paesi membri stiano togliendo velocemente le restrizioni ai movimenti attraverso le frontiere interne dell’UE. Ricorda, però, che non è venuta meno la necessità di continuare a rispettare le norme di sicurezza, a partire dal distanziamento sociale, per evitare nuovi picchi nella curva dei contagi. Essenziale, sottolinea, che i “paesi si attengano ai princìpi di non discriminazione e proporzionalità quando riapriranno le frontiere”. La nazionalità delle persone non è un fattore rilevante o discriminante.
Coordinamento, proporzionalità, principio di non discriminazione. Le stesse raccomandazioni dovranno applicarsi alla riapertura graduale delle frontiere esterne dell’UE, per cui si dovrà attendere l’inizio di luglio. A causa della pandemia, la Commissione europea aveva chiesto agli stati membri di bloccare le frontiere esterne, indicando il 15 giugno come data per allentare anche le restrizioni extra UE. Molti Stati membri – precisa la commissaria – hanno chiesto di estendere la chiusura delle frontiere esterne per ulteriori due settimane, fino ai primi di luglio. I titolari degli Interni hanno ribadito che anche nel caso delle frontiere esterne il processo di allentamento delle restrizioni dovrà essere graduale e strettamente coordinato a livello europeo, chiedendo alla Commissione “di assisterli” nel processo di riapertura.