Bruxelles – Ridurre i costi per gli agricoltori europei, permettergli di connettersi tra loro, migliorare la gestione del suolo e la qualità dell’acqua, ridurre l’uso di pesticidi e migliorare la biodiversità. Questi, nella sostanza, sono alcuni degli obiettivi individuati dalla strategia Farm to Fork per la sostenibilità del sistema agroalimentare europeo, che potrebbero essere implementati grazie a innovazione e sviluppo delle nuove tecnologie.
Tra molti altri settori, anche in campo agricolo l’adozione di nuovi metodi di ‘agricoltura digitale’ basati sull’intelligenza artificiale (AI), ma anche sulla robotica o la blockchain, può dare un netto contributo all’efficienza agricola del continente, ridurne costi e tempi. Allo stesso tempo, le nuove tecnologie possono migliorare in modo significativo anche la sostenibilità ambientale, che Bruxelles persegue attraverso la strategia del Green Deal, il patto verde per l’Europa.
Questi elementi sono stati evidenziati nel dibattito virtuale “AI in Farming: fare dell’agenda Farm to Fork uno standard globale per la sostenibilità?”, organizzato da Public Affairs Bruxelles in collaborazione con Huawei, dedicato a capire come massimizzare i progressi tecnologici e applicarli alla strategia europea per la sostenibilità. In altre parole, bisogna fare di più ma anche farlo meglio e con meno impatto possibile su ambiente e clima.
La Farm to Fork, o dal campo al consumatore, è uno dei pilastri del Green Deal europeo ed è considerata dalla Commissione una delle strategie per il raggiungimento di un continente climaticamente neutro entro il 2050. Tra gli obiettivi fissati da Bruxelles, la riduzione del 50 per cento dell’uso dei pesticidi entro il 2030.
Anche durante la pandemia lo slogan della Commissione europea è rimasto sempre lo stesso. Riconvertire l’Europa in una economia sostenibile ma competitiva su scala globale, sfruttando la rivoluzione in campo tecnologico. Digitale e sostenibilità, non a caso, vengono individuate anche tra le priorità per la ripresa economica dell’Europa gravata dalla crisi sanitaria. Anche la pandemia ha reso evidente l’importanza dell’innovazione tecnologica, nell’era del digitale la parola d’ordine è la connettività. Ad essa si legano ambizioni e strategie che l’UE vuole perseguire, comprese quelle legate allo sviluppo sostenibile. “Tutto deriva dalla connettività”, riconosce Abraham Liu, rappresentante di Huawei presso le istituzioni europee. Ma, in particolare, dalla connettività scaturisce anche l’intelligenza artificiale che può contribuire a rendere il sistema agroalimentare europeo più verde e più intelligente.
“L’attenzione dovrebbe essere rivolta alla promozione dell’innovazione, allo sviluppo di standard e alla promozione della collaborazione tra università e industria” sottolinea ancora Liu. La Commissione, nella sua proposta di bilancio rafforzato per il 2021-2027, ha fatto sapere di voler mobilitare più risorse per il settore agricolo, purché siano destinate a investimenti per la transizione verde e per quella digitale. Attraverso la Farm to Fork, conferma anche Gijsbertus Schilthuis della DG Agri della Commissione europea, “stiamo cercando di intervenire sull’intera filiera agroalimentare europea, cercando di essere all’altezza della sfida della sostenibilità e dei cambiamenti climatici”, senza però dimenticare le ricadute sul piano economico e sociale. “Dobbiamo permettere agli agricoltori di avere un reddito decente, lavorando al tempo stesso per preservare l’ambiente”.