Bruxelles – Sarà un piano di rilancio di dimensioni enormi, per rispondere ad una sfida enorme: rilanciare l’economia e la capacità di resilienza dell’Unione europea dopo la pandemia da Coronavirus.
Secondo la proposta che oggi alle 13.30 la presidente della Commissione presenterà al Parlamento europeo ci sarà un fondo da 750 miliardi (ben oltre la proposta franco-tedesca da 500 miliardi) che dovrebbe essere composto da 500 miliardi a fondo perduto e 250 da prestiti in un piano chiamato “Next Generation EU”.
“Insieme alle tre importanti reti di sicurezza per lavoratori, imprese e MFF approvate dal Consiglio europeo il 23 aprile, un pacchetto del valore di 540 miliardi, queste misure eccezionali adottate a livello dell’UE si raggiungerebbero 1.290 miliardi di aiuti mirati e anticipati alla ripresa dell’Europa”, afferma in una nota la Commissione europea.
Si stima, da fonti qualificate, che l’Italia avrebbe diritto con il piano “Next Generation EU” a quasi 82 miliardi di sovvenzioni a fondo perduto e quasi 91 miliardi di prestiti. Totale 172.7 miliardi.
Commissione propone un Fondo di Recovery da 750 miliardi che si aggiunge agli strumenti comuni già varati. Una svolta europea per fronteggiare una crisi senza precedenti. #NextGenerationEu
— Paolo Gentiloni (@PaoloGentiloni) May 27, 2020
In un post su Facebook il premier Giuseppe Conte scrive: “Sono giorni importanti. Il piano di intervento europeo sta assumendo la sua fisionomia definitiva. Oggi la Commissione europea annuncerà la sua proposta di Recovery Plan. L’Italia deve farsi trovare pronta all’appuntamento. Deve programmare la propria ripresa e utilizzare i fondi europei che verranno messi a disposizione varando un ‘piano strategico’ che ponga le basi di un nuovo patto tra le forze produttive e le forze sociali del nostro Paese”.
Qui di seguito le schede che la Commissione ha messo a punto per spiegare come la sua proposta di intervento su Recovey fund e Quadro finanziario pluriennale funzionerà.
Il “Bridge” si riferisce ai settori di spesa più urgenti, che saranno coperti con interventi già a partire dal 2020, a differenza del resto del programma che, essendo integrato del QFP, partirà dal primo gennaio 2021.
Non ci sono le cifre, che von der Layen preciserà più tardi in Parlamento, ma si parte dalla proposta di Carles Michel per un QFP 2021-2027 di 1.095 miliardi, appena superiore al precedente settennato di una decina di miliardi e leggermente inferiore alla proposta della Commissione di 1,135 trilioni di euro, pari all’1,11 percento della Riccezza nazionale lorda dell’Unione.
Per finanziare i 750 miliardi la Commissione propone di aumentare le “risorse proprie” al fine di rimborsare i bond, probabilmente trentennali, i cui pagamenti partirebbero dal 2027.
La condizione per i Paesi per accedere a questi fondi sarebbe quella di presentare progetti in linea con le politiche dell’Unione, e dunque essere nel quadro di: Green deal, digitalizzazione e resilienza alle crisi naturali.
Il Fondo prevede anche aiuti alle aziende in difficoltà.
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— eunews.it (@eunewsit) May 28, 2020