Bruxelles – Succede anche nel Nord Europa che dei politici facciano equilibrismi sulle regole del confinamento contro la pandemia da Coronavirus e, forse, approfittino della loro posizione per godersi qualche momento in più con familiari e amici, magari in un parco.
In Italia ha fatto scalpore il caso della deputata ex M5S Sara Cunial che rivendicava il suo diritto, in quanto parlamentare, di circolare liberamente alla metà di aprile, e dunque di poter andare sulle spiagge di Ostia. In Gran Bretagna la questione riguarda molto da vicino il premier Borsi Johnson il cui capo di gabinetto Dominic Cummings si è recato, per ben due volte, a casa dei genitori a 400 chilometri da Londra, mentre era in quarantena così come sua moglie, che viaggiato in auto con lui. In Irlanda sotto accusa è addirittura il premier Leo Varadkar, fotografato in un parco mentre faceva un picnic con il suo compagno e due amici.
Cummings è strenuamente difeso dal suo capo, il quale da giorni sostiene che nessuna regola è stata violata, ma che trattava solo “di un padre di famiglia che cercava la sistemazione più adatta per i propri figli”. Il capo di gabinetto stesso ha rifiutato sia le dimissioni sia le scuse richieste da molti. Ma nel Partito Conservatore si è levata una contestazione forte da parte di un numero crescente di parlamentari, alcuni dei quali di grande peso, che chiedono senza mezzi termini le dimissioni del potentissimo consigliere e stratega del primo ministro. Per ora Johnson resiste nella difesa di Cummings, ma la pressione aumenta e il fronte che chiede le dimissioni si allarga.
Varadkar si è fatto difendere da un portavoce, il quale ha affermato che nessuna regola è stata violata. In effetti il premier era in un luogo all’interno del raggio di 5 chilometri consentito per gli spostamenti, e così erano i suoi amici, e non esiste una regola che dica esplicitamente che non si possono fare picnic. Esiste però un ammonimento dato alla stampa la scorsa settimana proprio dalla delegata del premier per la lotta al Coronavirus (che ieri, dopo due mesi, ha segnato la sua prima giornata senza morti) nel quale ella affermava che “se vai a fare movimento in un parco non devi starci a lungo e non devi fare picnic”.
Il premier dei Paesi Bassi Mark Rutte invece ha rispettato le regole come ha chiesto di fare ai propri concittadini e non ha potuto assistere la madre nelle sue ultime settimane di vita. Il 13 maggio la mamma del premier, 96 anni, è morta (non di coronavirus) e lui per due mesi non ha potuto vederla per via del confinamento.