Roma – La Vespa non si può clonare. Non solo per il nome naturalmente, ma neppure nel disegno. L’Ufficio europeo per la proprietà intellettuale ha dato ragione alla Piaggio in un ricorso contro un soggetto di nazionalità cinese che aveva registrato un design per la commercializzazione di scooter simili a quelli della casa di Pontedera.
L’Invalidity division dell’EUIPO, ha annullato tale registrazione poiché “incapace di suscitare un’impressione generale differente rispetto al design registrato” riferibile alla Vespa primavera, di proprietà della Piaggio dal 2013.
Non è la prima volta che lo storico scooter resiste ai tentativi di imitazione e l’ultima in ordine di tempo era arrivata non dalla Cina ma dalla Germania, con un modello elettrico presentato all’EICMA, la fiera milanese delle due ruote, dove la casa italiana arrivò a chiedere la rimozione degli stand per un modello troppo simile alla Vespa.
“L’Europa rinasce se difende con forza la produzione delle proprie imprese”, ha detto la capodelegazione del M5S all’Europarlamento, Tiziana Beghin. “In un momento di grave crisi come quella che stiamo vivendo, la protezione del tessuto produttivo italiano ed europeo è ancora più urgente”.
Il gruppo Piaggio da diverso tempo intraprende un’azione di contrasto alla contraffazione dei propri design e dei marchi registrati a livello internazionale, che ha consentito di ottenere la cancellazione di oltre 50 marchi negli ultimi due anni.