Bruxelles – L’Italia è pronta a ripartire. Dal 3 giugno sarà consentito spostarsi da regione a regione, mentre le frontiere saranno riaperte a turismo e all’ingresso dei cittadini europei. Una vera “ripartenza a 360 gradi”, come la definisce il ministro degli Esteri, Luigi Di Maio, che sposa però l’idea di un approccio comune europeo all’allentamento delle restrizioni. In sostanza, dagli inizi di giugno tutti i cittadini europei “devono potersi muovere liberamente a livello comunitario” sostiene in un’intervista televisiva.
È questa la linea del titolare della Farnesina, rivendicata oggi di fronte agli omologhi europei di Austria, Germania, Croazia, Cipro, Grecia, Spagna, Portogallo e Slovenia in un vertice informale dedicato ai flussi turistici, organizzato a due giorni dal Consiglio dei ministri del Turismo. “È inammissibile che ci siano black list tra Paesi Ue. Se non cambiamo direzione, ci saranno serie ricadute economiche sul comparto turistico di tutti i Paesi europei, non solo dell’Italia” avrebbe detto il ministro, aggiungendo che “I corridoi turistici, tramite accordi bilaterali, sono contro lo spirito dell’Unione europea. Ci dobbiamo tutti impegnare a non favorire direttamente, né indirettamente tramite liste, degli sconsigli”.
Il titolare della Farnesina si è detto disponibile a fornire a tutti i Paesi europeo un report settimanale “in più lingue” circa l’andamento epidemiologico regione per regione. “L’Italia è pronta e trasparente” rivendica in un tweet. La scorsa settimana infatti la Commissione europea ha pubblicato una serie di linee guida e raccomandazioni per un approccio coordinato e graduale all’uscita dei vari paesi dal lockdown. Tra i criteri per una valutazione sulla riapertura delle frontiere anche quello epidemiologico.
Al centro dell’incontro tra i ministri degli Esteri, anche come “armonizzare e concordare” le procedure di viaggio da un paese all’altro. “Non dobbiamo avere l’illusione che ci sarà un rapido ritorno al ‘business as usual’” ha sottolineato il ministro degli Esteri tedesco, Heiko Maas. Quello che “dobbiamo assolutamente impedire è che le persone che tornano dalle vacanze si portino dietro il virus”. Per Di Maio, l’omologo tedesco “come noi ritiene che gli accordi bilaterali sui flussi turistici siano contro lo spirito Ue”.
Sui cosiddetti ‘corridoi turistici’ pone il veto l’intera delegazione del Movimento 5 stelle in Europa. “La ripresa di una libera circolazione dei cittadini nell’area Schengen deve andare di pari passo con lo sforzo della Commissione per prevenire qualsiasi accordo discriminatorio tra stati che di fatto ostacolerebbero i flussi turistici”. In una [pdf-embedder url=”https://www.eunews.it/wp-content/uploads/2020/05/Letter-to-President-von-der-Leyen-on-tourism-corridors.pdf” title=”lettera”] indirizzata alla presidente della Commissione, Ursula von der Leyen, gli eurodeputati del Movimento 5 Stelle nelle commissioni Esteri, Attività Produttive e Politiche Ue, hanno sottolineato l’urgenza di uno sforzo europeo “per il settore turistico che da solo rappresenta il 13 per cento del Pil italiano”.