Bruxelles – Le elezioni presidenziali in Polonia previste per domenica 10 maggio non si terranno. Dopo la bocciatura di ieri al Senato del disegno di legge per ammettere nel sistema elettorale il voto per corrispondenza, voluto dal governo causa pandemia, i partiti della maggioranza hanno comunicato di aver raggiunto un accordo per posticipare il voto “a data da destinarsi”.
La legge in questione era stata approvata in prima lettura alla Camera bassa del parlamento di Varsavia (il 6 aprile), e bocciata ieri alla seconda camera. Prima del terzo passaggio al Sejm, la camera bassa, il governo ha optato per un rinvio. Resta sul tavolo la possibilità che gli elettori siano richiamati alle urne già il 17 o il 23 maggio.
La proposta ha scatenato discussioni e scontri sia dentro sia fuori il Paese. Rappresentanti delle opposizioni, tra cui anche Donald Tusk, ex presidente del Consiglio europeo, si erano detti pronti a boicottare la tornata elettorale, in caso si fosse svolta. Molti sondaggi danno come favorito già al primo turno il presidente uscente, Andrzej Duda, membro del partito di maggioranza Diritto e Giustizia.
Bruxelles ha accolto favorevolmente la decisione di Varsavia sulle elezioni. La Commissione europea chiede elezioni “eque e libere”, ricorda oggi un portavoce dell’esecutivo comunitario durante il briefing con la stampa.
Il commissario europeo alla Giustizia, Didier Reynders, ha affermato in un tweet che l’Unione europea continuerà a monitorare “l’organizzazione di queste elezioni”.