Bruxelles – Nessuna sorpresa, come annunciato da tempo, l’unico vincolo per gli Stati che utilizzeranno il Sostegno alla crisi pandemica del Meccanismo europeo di stabilità, il MES, sarà quello di usare i soldi per l’emergenza sanitaria. Nessun’altra condizionalità, nessuna Troika in arrivo.
E’ quanto scrivono il vice presidente della Commissione europea Valdis Dombrovskis e il commissario all’Economia Paolo Gentiloni in una dettagliata lettera inviata oggi al presidente dell’Eurogruppo (che si riunirà domani), Mario Centeno.
I due ricordano che già il rapporto dell’Eurogruppo del 9 aprile afferma che “l’unico requisito per accedere alla linea di credito sarà che gli Stati membri dell’area dell’euro che richiedono assistenza si impegnino a utilizzare questa linea di credito per sostenere il finanziamento interno dell’assistenza sanitaria diretta e indiretta, i costi relativi alla cura e alla prevenzione dovuti alla crisi COVID-19 (…)”.
Gentiloni e Dombrovskis per essere chiari aggiungo dunque che: “La giustificazione per il sostegno alla crisi pandemica dell’ESM sono le difficoltà create dalla pandemia di COVID-19, uno shock esterno e simmetrico. Gli Stati membri non sperimentano, né sono minacciati, da gravi difficoltà di origine interna rispetto alla loro stabilità finanziaria“.
Dunque la Commissione limiterà il suo controllo, scrivono i due “sull’uso effettivo dei fondi di sostegno alla crisi pandemica per coprire i costi sanitari diretti e indiretti, riflettendo l’unica condizione legata alla linea di credito” e, per chiarezza aggiungono che “non vi è spazio per l’attivazione dell’articolo 3, paragrafo 3, e dell’articolo 3, paragrafo 4, del regolamento (UE) n. 472/2013 relativo alle comunicazioni e alle informazioni supplementari sul sistema finanziario”, dunque “la Commissione – affermano – non effettuerà missioni in loco ad hoc oltre a quelle standard che si svolgono regolarmente nell’ambito del semestre europeo”. Nessuna applicazione delle procedure “per affrontare le difficoltà strutturali interne”, perché non è di questo che si tratta con questo fondo speciale.
Insomma, concludono i due commissari europei, “la Commissione non vede spazio per un’eventuale attivazione dell’articolo 14, paragrafi 2 e 4, del regolamento (UE) n. 472/2013 relativo alla comunicazione aggiuntiva sul sistema finanziario e alla necessità di adottare rispettivamente misure correttive”.
Ecco una copia della lettera: