Bruxelles – Il parlamento ungherese ha respinto la ratifica della Convenzione di Istanbul contro la violenza sulle donne. I deputati hanno approvato la posizione del governo di Viktor Orban, secondo la quale questo trattato promuove “ideologie di genere distruttive” e, addirittura, “l’immigrazione illegale”, la cui lotta è un cavallo di battaglia del governo autoritario del leader di Fidesz.
Promossa dal Consiglio d’Europa, la “Convenzione di Istanbul sulla prevenzione e la lotta contro la violenza nei confronti delle donne e la violenza domestica”, rappresenta il trattato internazionale di più ampia portata per affrontare questa grave forma di violazione dei diritti umani. Si propone di conseguire l’obiettivo di tolleranza zero verso questo tipo di violenza e costituisce un passo avanti per una migliore sensibilizzazione a tale problema e per rendere più sicura la vita delle donne all’interno e all’esterno dei confini europei.
La Convenzione era stata firmata dall’Ungheria nel 2014, ma evidentemente ora Orban si sente più forte e la rifiuta, sostenendo che nel diritto ungherese ci sono già tutte le norme necessarie a proteggere le donne dalla violenza domestica. Naturalmente il documento del governo, in linea con le politiche sempre più illiberali che sta praticando, rifiuta la parte della Convenzione che obbliga a dare asilo ai rifugiati perseguitati per orientamento sessuale o per ragioni di genere.
Le opposizioni hanno tentato di far sentire la propria voce, ricordando anche come con il confinamento di questi mesi le violenze domestiche siano in aumento, ma il governo ha mantenuto la sua posizione, insistendo sempre sulla questione del presunto rischio dell’arrivo di di immigrati clandestini.