Bruxelles – Il primo gennaio 2021 potrebbe essere una data “molto ambiziosa per far partire il Recovery Instrument”, il programma per la ripresa degli Stati UE gravati dalle conseguenze economiche della pandemia Covid-19. Lo ha sottolineato ieri la vicepresidente della Commissione europea Vera Jourova, al termine del primo dibattito orientativo tra i membri dell’Esecutivo sul piano per la ripresa economica post-pandemia a cui la Commissione sta lavorando e che dovrebbe essere meglio chiarito nelle prossime settimane.
Il fondo sarà legato all’MFF, il prossimo bilancio pluriennale UE 2021-2027, che non entrerà in vigore prima di gennaio del prossimo anno. Mentre gli altri tre pilastri del pacchetto anticrisi UE approvati dai leader dei Ventisette nel corso dell’ultimo Consiglio europeo (piano SURE contro la disoccupazione, il piano della Banca europea per gli investimenti per finanziare le imprese e il ricorso volontario al Meccanismo europeo di stabilità a condizionalità ridotte per le spese sanitarie) dovrebbero essere operativi entro giugno, per il Recovery Fund ancora si attende una proposta della Commissione, ma essendo vincolato al budget di lungo termine non sarà operativo prima del prossimo inverno, a voler essere ottimisti.
Nel frattempo, dice Jourova, bisognerà sfruttare al meglio “gli attuali strumenti a breve termine, che usano ancora il vecchio bilancio”, quello relativo al 2014-2020. In aggiunta, la Commissione europea sta valutando di inserire nella proposta del fondo di ripresa una serie di “soluzioni ponte”, mirate a sbloccare gli investimenti per finanziare le economie colpite dalla crisi e coprire il lasso di tempo che separa la formulazione della proposta dall’effettiva entrata in funzione del Bilancio UE, su cui gli stati membri ancora devono negoziare un accordo.
“Il Fondo consentirà alla commissione europea di rendere disponibili gli investimenti per rafforzare il Bilancio europeo” spiega Eric Mamer, capo dei portavoce dell’Esecutivo comunitario, durante il briefing con la stampa. La Commissione, sottolinea, riconosce che c’è la necessità di trovare una soluzione per rendere fruibili gli investimenti già dalla seconda metà del 2020, in sostanza prima che il fondo possa essere operativo. Per questo il collegio dei commissari è al lavoro non solo per trovare un equilibrio tra prestiti e sovvenzioni a fondo perduto su cui costruire il nuovo strumento di ripresa, ma dovrà trovare soluzioni per dare sostegno all’economia dei paesi membri anche prima che il bilancio 2021-2027 sia in funzione.
A ribadirlo anche il commissario europeo all’Economia, Paolo Gentiloni, secondo cui sul Recovery fund è in corso “un lavoro tecnico”. Benché il fondo sia legato al Bilancio europeo, l’esigenza di finalizzare un accordo su questo Recovery Instrument è però “più urgente, perché i rischi per il mercato unico e le differenze tra Paesi si manifesteranno in autunno, non in primavera dell’anno prossimo, quindi bisogna trovare il modo, tecnicamente, per anticipare l’operazione” dice il commissario italiano.