Di Carlo Ricchi
Quarantadue deputati dell’Europarlamento appartenenti a vari gruppi politici e nazionalità (tra cui nessun italiano) hanno firmato un appello, il 21 aprile scorso, rivolto a tutte le Istituzioni Comunitarie affinché vengano studiate al più presto misure di sostegno al mondo dei media.
Gli europarlamentari salutano con favore la ritrovata centralità dell’informazione di qualità, testimoniata dall’aumento di copie vendute e abbonamenti online registrato in vaste aree del continente dall’inizio di questa crisi epidemiologica. Segnale che viene letto come dimostrazione che la domanda di giornalismo di qualità, anche per la carta stampata, sia ancora molto forte soprattutto in momenti delicati come questo.
Sottolineano, però come, la pur meritevole scelta di molte testate di rinunciare alle inserzioni pubblicitarie per far spazio a comunicazioni di servizio sull’emergenza in corso, abbia aggravato la già di per sé disastrosa situazione finanziaria del settore. Il protrarsi di tali condizioni porterebbe e di fatto sta già portando al grave ridimensionamento e in alcuni casi alla bancarotta di molte realtà giornalistiche, minando così quel principio di pluralismo che è tra i fondamenti dell’Unione. Senza contare che un indebolimento così forte dell’offerta giornalistica lascerebbe definitivamente campo libero al proliferare di notizie di dubbia provenienza che ormai da anni spopolano in rete.
Alla luce di ciò, i 42 mettono sul tavolo una serie di proposte alle quali i destinatari della lettera vengono chiamati a rispondere il prima possibile: la Commissione è inviata a istituire, sulla base degli stanziamenti che sono stati annunciati a contrasto della crisi economica provocata dal COVID-19, un fondo che finanzi il mondo dell’informazione e la propria forza lavoro interna. Raccomandazioni vengono destinate anche al Parlamento Europeo per istituire progetti pilota pensati per i media, e agli Stati Membri affinché pensino a misure interne di finanziamento diretto e indiretto in aggiunta a quelle comunitarie. Viene chiesto un occhio di riguardo per le testate locali, particolarmente colpiti, presidio irrinunciabile per i territori.
Un’ulteriore iniziativa al vaglio è quella di offrire dei voucher ai giovani europei per sottoscrivere abbonamenti ai giornali, con il doppio scopo di incrementare le entrate delle testate e di avvicinare i ragazzi a una lettura più continuativa e consapevole.
Con uno sguardo di più lungo periodo, i firmatari chiedono di inserire l’alfabetizzazione mediatica tra gli obiettivi strategici del Digital Education Action Plan della Commissione, ritenendola indispensabile per i cittadini del futuro.
Un programma ambizioso, pensato alla vigilia della ventottesima Giornata mondiale della libertà di stampa; i prossimi anni ci diranno se sarà destinato a rimanere lettera morta come molti suoi predecessori o se aiuterà davvero a rafforzare il comparto dell’informazione europea.