Bruxelles – A Bruxelles continua il pressing sulle istituzioni europee per rendere il sistema di etichettatura alimentare Nutri-score obbligatorio in tutta l’Unione europea. In una lettera indirizzata alla commissaria europea per la salute e la sicurezza alimentare, Stella Kyriakides, la multinazionale Nestlé si è fatta portavoce di altre organizzazioni dei consumatori, accademici, membri del Parlamento europeo e altri rappresentare dell’industria alimentare per sollecitare l’Esecutivo comunitario a imporre il sistema di etichettatura semplificata in tutti gli stati membri.
Per il momento Nutri-score viene introdotto su base volontaria. È stato adottato in Francia nel 2017 e da quel momento raccomandato anche in Belgio, Spagna, Paesi Bassi, Lussemburgo e Svizzera. Per la multinazionale, il sistema di etichettatura semplificata “offre uno standard chiaro che aiuta a muoversi ancora più velocemente”. A partire dal 2019, la Nestlé ha annunciato l’implementazione di Nutri-Score in Austria, Belgio, Francia, Germania e Svizzera. “Ad esempio – scrivono in una nota – il 16 per cento dei cereali per la colazione Nestlé in Francia ha ottenuto ‘A’ o ‘B’ nel 2019. L’ambizione è che oltre il 50 per cento dei cereali per la colazione Nestlé in Francia siano “A” o ‘B’ entro la fine del 2021”.
Questo tipo di etichettatura viene considerata semplificata perché secondo i sostenitori informa a colpo d’occhio i consumatori riguardo al valore nutrizionale dei prodotti alimentari e bevande, sulla base di una scala di 5 colori (dal verde all’arancione) che vengono associati ad altrettante lettere dalla A alla E per ‘facilitare la comprensione’ del profilo nutrizionale dei prodotti e renderli più comprensibili a chiunque sia il consumatore.
La fiera opposizione dell’Italia
L’Italia è tra i paesi in Europa più contrari al Nutri-score, considerandolo uno svantaggio per la maggior parte dei Made in Italy venduto all’estero (compresi i prodotti a denominazione di origine, come il Grana Padano, il Parmigiano Reggiano e anche il Prosciutto di Parma). A gennaio, il governo italiano in collaborazione con la filiera agroalimentare ha presentato a Bruxelles la propria proposta di etichettatura a batteria. Il sistema si chiama ‘NutrInform Battery’ e si basa su un simbolo “a batteria” che indica ai consumatori l’apporto nutrizionale degli alimenti in rapporto al suo “fabbisogno giornaliero e al corretto stile alimentare, evidenziando la percentuale di calorie, grassi, zuccheri e sale per singola porzione rispetto alla quantità raccomandata dall’Unione europea”.
Duro oggi l’attacco dell’eurodeputato del Movimento 5 stelle, Dino Giarrusso, che in una nota accusa la multinazionale di fare un pressing “vergognoso e inaccettabile”. Il Nutri-Score “non ha alcun fondamento scientifico, penalizza i prodotti del Made in Italy come l’olio extravergine di oliva, il parmigiano reggiano e molti formaggi genuini nostrani, e incredibilmente ‘premia’ prodotti industriali come quelli Nestlé”. Per il deputato, membro della commissione per l’Agricoltura e lo sviluppo rurale dell’Europarlamento, si tratta di un “sistema non scientifico, fortemente voluto da una potente lobby per ammantare di ‘sano’ i propri prodotti”. Alla ministra italiana dell’Agrocoltura, Teresa Bellanova, rivolge l’invito a difendere il Made in Italy “da questi continui attacchi”.