Bruxelles – Il sistema produttivo europeo ha perso fiducia. Ad aprile l’indicatore del sentimento economico (ESI) è crollato sia nell’area euro (−27,2 punti, per attestarsi a quota fino a 67,0) sia nell’UE (−28,8 punti, fermo a quota), registrando il calo mensile più marcato di sempre (dal 1985). A spingere in basso la fiducia la crisi innescata dalla pandemia di Coronavirus, attorno al quale permane ancora una forte incertezza. Gli indicatori, rileva la Commissione europea, sono ora molto al di sotto delle loro medie a lungo termine “e molto vicini ai livelli più bassi registrati durante la Grande Recessione nel marzo 2009”.
Nel bollettino diffuso dall’esecutivo comunitario si rileva che nell’eurozona il crollo delle aspettative economiche è frutto di una caduta della fiducia “eccezionalmente forte” tra i consumatori e in tutti i settori di attività. Rispetto agli altri settori, l’incidente è stato particolarmente marcato nei servizi (-32,7) e nel commercio al dettaglio (-19,7). “Caduta drasticamente” anche la fiducia dell’industria (-19,2), mentre il calo della fiducia nelle costruzioni (-15,1), sebbene “il più forte mai registrato”, è stato meno marcato rispetto agli altri settori. Tra le maggiori economie dell’area dell’euro, l’indicatore si è letteralmente schiantato nei Paesi Bassi (−32,6), in Spagna (−26,0), in Germania (−19,9) e in Francia (−16,3). Per l’Italia non ci sono dati, non è stato possibile raccoglierli a causa a causa delle rigorose misure di confinamento.
Cattive notizie sul fronte del lavoro. L’indicatore delle aspettative di occupazione (IEE) è precipitato al livello più basso mai registrato nell’area euro (-30,1 punti, adesso a 63,7) così come nell’UE nel suo complesso (-31,2 punti, a quota 63,3). L’andamento dell’indice riflette i piani occupazionali di tutti i settori oggetto di studio (industria, servizi, commercio al dettaglio, costruzioni). A questo si aggiungono le aspettative di disoccupazione dei consumatori, al di fuori dell’indice di sentimento economico. Le aspettative di perdita del lavoro sono aumentate.