Bruxelles – Critiche e polemiche sono fuori luogo. Chi le fa, probabilmente non ha capito la situazione e non ha seguito con attenzione gli sviluppi. Valdis Dombrovskis non ci sta. Il vicepresidente esecutivo della Commissione europea decide di rivolgersi apertamente a quanti stanno mettendo in dubbio l’Unione europea nella sua risposta alla crisi economica innescata dalla pandemia di Coronavirus. “Sento dire che l’UE non sta facendo abbastanza. Questo non è vero”, dice in occasione del dialogo con Bloomberg. “Finora l’UE e i suoi Stati hanno messo insieme 3,4 trilioni di euro per rispondere alla crisi, una cifra che corrisponde a circa al 25% del Pil dell’UE. Questa è la più grande risposta di sempre”.
Questi numeri già da soli dovrebbero bastare a far capire la prontezza nella risposta dell’Europa, e l’ampiezza di questa portata, peraltro non ancora al massimo della sua capacità. La Commissione deve mettere a punto il fondo per la ripresa e il bilancio pluriennale (MFF 2021-2027). Qui si conta di ottenere margini di manovra importanti. “La precedente proposta prevedeva un contributo pari all’1,1% del Reddito nazionale lordo, adesso intendiamo portarlo attorno al 2%”. Non è poco, soprattutto per chi si è sempre imputato contro ogni idea di bilancio sostanzioso. Si va verso un bilancio ancora più sostanzioso.
Ma Dombrovskis ha ancora qualcosa da dire, e dopo aver parlato agli euroscettici di ogni tipo si rivolge ai sovranisti, a quanti criticano la troppa Europa e ne invocano sempre meno. Il problema, sostiene Dombrovskis, è il contrario di quanto si sostiene: di Europa non ce n’è abbastanza. “E’ vero, abbiamo dei limiti, ma perché non siamo un‘Unione federale quanto un’unione di Stati” indipendenti, e l’assenza di un vero potere centrale si fa sentire soprattutto adesso. Perché, per chi ancora non l’avesse capito, “questa crisi è diversa dalla altre, è qualcosa di diverso, mai visto prima”. Malgrado tutto, “c’è stata una risposta immediata, che è la più grande di sempre”.