Bruxelles – Bilancio pluriennale ampliato e condivisione di una parte sostanziale del debito che si andrà a creare per risanare le economie europee nel post-Coronavirus. In sostanza, “abbiamo bisogno di un pacchetto di misure economiche sostanzioso, più grande di quello fino ad ora proposto” per la ripresa dell’Unione europea. Lo sottolinea il copresidente dei Verdi all’Europarlamento, Philippe Lamberts, in una conferenza stampa virtuale alla vigilia del vertice dei capi di stato e di governo.
Al momento sul tavolo del Consiglio europeo fissato per domani non c’è traccia di un pacchetto di misure di risanamento che “abbia la portata richiesta per far ripartire le nostre economie dopo l’allentamento delle misure restrittive”, denuncia Lamberts. Durante la sessione plenaria della scorsa settimana, il gruppo parlamentare ha presentato un emendamento da inserire nella risoluzione sull’azione coordinata dell’UE per combattere la pandemia Covid-19. Nel testo dell’emendamento, poi affossato anche per i voti contrari di Lega e Forza Italia, il gruppo parlamentare ha sottolineato di ritenere essenziale “al fine di preservare la coesione dell’Unione Europea e l’integrità della sua unione monetaria, che una quota sostanziale del debito che sarà emesso per contrastare le conseguenze della crisi della COVID-19 sia mutualizzata a livello dell’UE”.
Anche oggi Lamberts mette in guardia del fatto che in fin dei conti il rischio è quello di avere un pacchetto di misure che non solo non sarà sufficiente per la ripresa economica ma che finirà per alimentare anche le tensioni e le divergenze tra gli stati dell’Eurozona. Se quanto verrà deciso dai leader dei Ventisette finirà per avvantaggiare solo alcuni Stati membri – dando la sensazione a molti altri di essere di fatto ‘lasciati indietro’ in una crisi che, chi più e chi meno, scoraggia tutti – “è possibile che la tensione nell’Eurozona arrivi ad un punto di rottura tale da vederla implodere”. Le tensioni, si sa, generano risentimento che il più delle volte si traduce poi in disaffezione per il progetto europeo ed euroscetticismo.
Al centro delle trattative di domani – insieme alle misure accordate nell’ultimo Eurogruppo – c’è anche la proposta per un “Recovery Fund”, un Fondo per il rilancio economico post crisi del Covid-19, di cui Ursula von der Leyen e Charles Michel dovranno delineare gli elementi essenziali. La proposta di un Fondo per il rilancio dell’economia europea si lega anche ai negoziati tra i governi dell’UE su una nuova proposta di bilancio pluriennale (2021-2027) a cui incardinare la ripresa economica. Lamberts insiste su questo aspetto e sottolinea che pur volendo essere ottimisti sulle nuove trattative relative al bilancio pluriennale UE il punto di partenza è basso e non si riuscirà ad andare molto oltre qualche punto in più dell’1 per cento del Reddito nazionale (Rnl) dell’Unione europea. Anche volendo puntare su un effetto leva per ulteriori investimenti, occorre comunque avere a disposizione un budget di base più ampio rispetto a quello attuale per sostenere la ripresa economica.
Ad ogni modo, la sola prospettiva di un bilancio più ampio non basta. La proposta del gruppo parlamentare è dunque quella di combinarvi insieme anche una mutualizzazione di una parte consiste del debito dell’Eurozona, non solo per far ripartire le economie europee dopo la crisi ma anche per evitare di alimentare tensioni e creare ulteriori divisioni tra gli stati membri. Se così dovesse essere, potrebbe essere difficile riuscire a tenere in piedi l’intera Unione europea. “Continuiamo a lavorare insieme” aggiunge “altrimenti saremo destinati a fallire”.