Bruxelles – Gli agricoltori europei sono preoccupati per le potenziali ripercussioni della crisi Coronavirus sui settori degli oli vegetali, dei biocarburanti, dei sottoprodotti ricchi di proteine e dell’etanolo. Di fronte al calo della produzione europea e alle varie misure di distanziamento sociale introdotte a causa della pandemia Covid-19, Copa e Cogeca, le due organizzazioni di rappresentanza a livello europeo degli interessi delle cooperative agricole, hanno indirizzato alla Commissione europea una lettera per esprimere i propri timori e chiedere una serie di azioni rapide che possano limitare ulteriori conseguenze negative della crisi.
Si stima che la superficie piantata con colture ricche di proteine sia circa il 30 per cento al di sotto del livello più alto raggiunto tra 2018 e 2019. In questo contesto, scrivono in una nota, si temono possibili interruzioni dell’approvvigionamento da parte dei principali paesi produttori, Stati Uniti, Sud America e India, dal momento che la pandemia COVID-19 potrebbe accelerare in queste regioni. Avvertono del fatto che “i mercati dei sottoprodotti vegetali ricchi di proteine rischiano di entrare in una fase di maggiore instabilità, a causa della minore domanda nel settore dei biocarburanti e della minore produzione di colture proteiche nell’UE”.
“Il modo migliore per aumentare la nostra produzione nel breve termine è che la Commissione europea accetti di eliminare temporaneamente alcune restrizioni all’uso di prodotti fitosanitari (PPP) per le colture che sono in grado di fissare l’azoto” sostiene Pedro Gallardo, presidente del gruppo di lavoro del Copa-Cogeca sui semi oleosi e le colture proteiche. Questo tipo di approccio “aumenterebbe la nostra produzione interna di soia, piselli, fagioli e lupini su terreni al di là delle aree che ricevono il sostegno sotto forma di sostegno accoppiato volontario“.
A causa delle misure di contenimento, il consumo di carburante e il prezzo del petrolio greggio sono crollati e la domanda di biocarburanti ne segue l’esempio. Se non verranno prese misure da parte dell’Unione europea “enormi volumi di etanolo americano e brasiliano inonderanno il mercato interno dell’UE, mettendo a repentaglio il settore europeo dell’etanolo”. A tal proposito, l’invito che viene rivolto alla Commissione europea è di mettere in campo una serie di azioni mirate ed efficaci contro le importazioni di etanolo dagli USA e dal Brasile.
Tra le altre cose bisognerà “rifiutare le richieste di sospensione temporanea delle tariffe sull’etanolo” sostiene Alexander Bachler, presidente del gruppo di lavoro Bioenergia di Copa e della Cogeca “mantenere le misure antidumping e antisovvenzioni attualmente applicate alle importazioni di biodiesel (B99) dagli Stati Uniti e, infine, non dobbiamo cedere alle pressioni per ridurre l’incorporazione di biocarburanti sostenibili certificati prodotti da seminativi dell’UE e attuare immediatamente negli Stati membri l’atto delegato per ridurre i biocarburanti ad alto rischio ILUC”.