Bruxelles – Il Meccanismo europeo di stabilità (Mes), privo di condizionalità, per sostenere le spese sanitarie potrebbe essere uno strumento importante per aiutare chi lavora nel mondo della sanità. Lo sottolinea Frans Timmermans in un’intervista a La Repubblica, per poi ribadirlo anche di fronte alla commissione ambiente dell’Europarlamento, a due giorni di distanza dal vertice dei capi di stato e di governo in cui si deciderà sul pacchetto di misure approvate nell’ultimo Eurogruppo tra cui figura anche il ricorso al Mes. L’Italia, si sa, ha mostrato diverse reticenze sull’utilizzo del Mes, anche privo di condizionalità, il cui ricorso rimane su base volontaria.
L’invito che rivolge all’Italia e alla sua classe politica è quello di porre fine a strumentalizzazioni della situazione non necessarie. “Mi auguro – dice il vicepresidente esecutivo della Commissione europea – che nessuno utilizzi la situazione per fare polemica politica” e che si rifletta sull’utilizzo di questo strumento senza condizionalità, “invece di cercare di ottenere più consensi o alimentare il risentimento dei cittadini. Pensiamo ai medici, dottori e infermieri, i veri eroi di questa situazione” dice in videoconferenza.
Il dibattito su come impostare la ripresa europea non può rimanere ancorato al “sì o no” sui bond (le obbligazioni comuni a livello europeo) altrimenti si rischia di rimanere in una condizione di stallo. Bisogna invece trovare nuove modalità di solidarietà “che siano eque per tutti, in cui non ci siano finanziamenti a costi troppo elevati per le economie che devono riprendersi dalla crisi pandemica”. Bisogna trovare, in sostanza, un nuovo paradigma della solidarietà europea e bisogna trovarlo il prima possibile.
Nessun passo indietro sul Green Deal
Il patto verde per l’Europa della Commissione europea dovrà rappresentare anche (e soprattutto) nel mondo post-Coronavirus la strategia per uscire fuori dalla crisi e per la ripresa economica del continente europeo. “Adesso, tutta la nostra attenzione è rivolta a come combattere la pandemia, ma non per questo le problematiche ambientali e climatiche si sono arrestate”. Il Green Deal e gli obiettivi che lo costituiscono non possono essere considerati “un lusso, ma ne dipende la sopravvivenza dell’umanità”.
Di questo però devono essere convinti in primo luogo i cittadini europei, soprattutto quelli più euroscettici. “Sarebbe un errore mettere in contrapposizione Green Deal da una parte e sfida sanitaria dall’altra. Non riusciremo a tornare come prima, anche dopo che il virus sarà debellato”. Per il vicepresidente della Commissione europea se l’UE intende uscire dalla crisi del Covid-19 in modo intelligente, dovrebbe sfruttare le risorse per investire sostanzialmente in un’economia sostenibile”. Dovendo infatti mobilitare un enorme quantitativo di risorse esistenti per uscire dalla crisi, “dovremmo puntare già da ora sull’economia sostenibile, altrimenti ci ritroveremo senza nuovi fondi per la riconversione economica verde” che ad un certo punto diventerà indispensabile.
Nessuna proroga sulla modifica degli obiettivi climatici
Attesa a settembre la modifica dei target climatici previsti per il 2030, che prevedono al momento una riduzione delle emissioni fino al 40 per cento in meno rispetto ai livelli del 1990. Anche su questo, conferma Timmermans, nessun passo indietro da parte della Commissione europea. Non dovrebbero esserci ulteriori slittamenti, nonostante la cancellazione a causa del Coronavirus della Conferenza delle Nazioni Unite sul clima che si sarebbe dovuta svolgere a Glasgow.
In quell’occasione, i paesi partecipanti e l’Unione europea stessa avrebbero dovuto annunciare i loro nuovi obiettivi di riduzione delle emissioni di carbonio aggiornate per il 2030. I nuovi target intermedi saranno comunque presentati a settembre dopo che la Commissione avrà eseguito una valutazione d’impatto. La palla passerà poi nelle mani degli stati membri e del Consiglio europeo, che dovranno approvarli in via definitiva.
Il vicepresidente esecutivo ha confermato invece il rinvio “di alcune settimane, non di mesi” di alcuni elementi che dovranno completare il Green Deal europeo, le strategie per la biodiversità e quella dal campo alla tavola (Farm to Fork), che dovevano essere presentate alla fine di aprile.