Bruxelles – Bilancio dell’UE ampliato ed emissione di obbligazioni o ‘bond’ attraverso la Commissione europea. In vista del Consiglio europeo del 23 aprile, Angela Merkel apre, sempre con prudenza, alla possibilità di finanziare la ripresa post-Coronavirus dei paesi UE attraverso una condivisione del debito a cui la Germania si era opposta fino a qualche ora fa.
Parlando in conferenza stampa e rispondendo a chi le ha chiesto se fosse disposta ad aiutare i paesi più colpiti dalla pandemia, Italia e Spagna, la cancelliera tedesca ha confermato di essere disposta a prendere in considerazione l’utilizzo di tali strumenti, se pur rimanendo dentro il quadro delle regole dei trattati europei esistenti: “Posso immaginare tali strumenti più in là” . Come riportato da Reuters, Merkel ha aggiunto che “la Germania non vuole solo agire in modo solidale, ma agirà in modo solidale”.
La leader tedesca sostiene l’idea della presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, di un bilancio europeo pluriennale (2021-2027) ampliato rispetto a quanto preventivato prima dello scoppio della pandemia, attraverso cui garantire la ripresa delle economie europee. “Avremo bisogno di risposte rapide per affrontare questa pandemia e la Germania parteciperà alle risposte di solidarietà che andranno oltre i 500 miliardi di euro che già abbiamo messo sul tavolo”, aggiunge in riferimento al pacchetto di misure concordato dai ministri delle finanze dell’Eurozona nel corso dell’ultimo Eurogruppo.
La crisi, ha riconosciuto, non è stata determinata da criticità nelle politiche fiscali dei paesi membri, ma è una pandemia che ha colpito, chi più chi meno, tutti gli stati membri dell’UE: “Naturalmente – ha detto la cancelliera – bisogna tenere presente che tutti i paesi, tutti gli stati membri dell’Unione Europea sono entrati in questa situazione senza colpe proprie. Questa è una pandemia”.
Pochi giorni prima del vertice dei capi di stato e di governo fissato per giovedì, forse qualche si muove. Forse qualche crepa nel muro si apre, dopo che le aziende automobilistiche tedesche si sono accorte che senza le componenti costruite in Italia non possono ripartire. Se non riparte l’Italia, in sostanza, non riparte l’Europa. E infatti Merkel ha ribadito che il benessere della Germania dipende dal benessere dei suoi partner europei, compresa l’Italia.