Bruxelles – Linee guida. Cosa è preferibile fare e come farlo. Di fronte alla pandemia di Coronavirus la Commissione europea tiene fede al proprio impegno per un maggiore coordinamento tra Paesi e aiuta con tutta una serie di indicazioni non obbligatorie, ma la cui natura facoltativa se seguita da tutti aiuterebbe a gestire meglio la situazione in ogni suo aspetto. Una di queste è legata alla gestione dei rifiuti. Per l’esecutivo comunitario è un servizio essenziale, e in quanto tale da mantenere.
Bruxelles vara il vademecum per gli Stati. Costituito da 5 raccomandazioni, si rivolge a tutti: cittadini, enti locali, operatori ecologici. “Nel contesto della crisi del coronavirus, è ancora più importante che i cittadini separino bene i loro rifiuti e garantiscano il flusso di flussi puliti di materiali riciclabili verso le strutture di trattamento dei rifiuti”, il primo suggerimento Quindi un altro per i Comuni. “I cittadini dovrebbero essere informati di eventuali modifiche temporanee alle pratiche di raccolta dei rifiuti che incidono sul modo in cui consegnano i rifiuti per la raccolta e l’ulteriore trattamento”. Infine l’appello agli Stati membri, che “dovrebbero garantire un’adeguata pianificazione delle capacità di stoccaggio temporaneo dei rifiuti raccolti per il recupero in previsione di eventuali interruzioni nella selezione e in altri processi di trattamento”.
C’è poi l’aspetto medico-ospedaliero. I governi sono invitati a “garantire un’adeguata pianificazione delle capacità per il trattamento e, se necessario, lo stoccaggio di rifiuti sanitari”. In caso di interruzioni del trattamento dovute alla mancanza di capacità di smaltimento o incenerimento dedicata per i rifiuti sanitari, “è fondamentale che i rifiuti vengano temporaneamente conservati in modo sicuro fino alla risoluzione del problema di capacità”. Ancora, in caso di autorizzazione in via eccezionale processi di trattamento alternativi dei rifiuti sanitari in linea con il diritto dell’UE e le norme nazionali applicabili, anche in condizioni di emergenza, va garantito “il loro uso limitato nel tempo” laddove tali processi abbiano esiti ambientali complessivamente più impattanti.
Viene quindi chiesto agli addetti ai lavori di mantenere distanze di sicurezza, portare gli strumenti di protezione (mascherine, guanti, prodotti disinfettanti), mentre l’UE è pronta a mobilitare 800 milioni di euro dal bilancio comune per le aree più in difficoltà. Da ultimo la Commissione si impegna a favorire comunicazione e scambio di informazioni tra Stati membri.
“In questa crisi senza precedenti, stiamo collaborando con gli Stati membri e gli operatori di rifiuti in tutta l’UE per affrontare la sfida di garantire un elevato livello di protezione della salute umana e dell’ambiente”, sottolinea il commissario per l’Ambiente, Virginijus Sinkevičius, convinto che “la corretta gestione dei rifiuti fa parte dei servizi essenziali alla base del benessere dei nostri cittadini forniti da numerose aziende che si occupano di rifiuti e mantengono in funzione l’economia circolare”.
Sulla scia delle linee guida per la gestione dei rifiuti, la Commissione domani (15) aprile presenterà anche quelle per la rimozione delle misure di gestione delle crisi. “Non chiederemo agli Stati di attenuare le misure, faremo delle raccomandazioni sui criteri da seguire nel momento in cui gli Stati adottano le loro decisioni”, precisa sin da subito Eric Mamer, capo del servizio dei portavoce. “Spetta agli Stati adottare e rimuovere misure restrittive, è una loro prerogativa”. Per questo la Commissione ha deciso di lavorare a raccomandazioni.
Intanto l’UE rinnova gli appelli a favorire la libera circolazione delle merci di uso quotidiano senza restrizioni di sorta. Generi alimentari, beni medicali e tutte le merci di prima necessità devono poter continuare a essere scambiate e trasportate liberamente.