Bruxelles – Non si tratta di alcuna opzione specifica, quanto al massimo di una possibilità in un contesto più ampio di riflessione. Da Bruxelles adesso si frena. La creazione di un fondo europeo per l’emissione di obbligazioni a lungo termine e capace di affrontare lo shock provocato dalla pandemia di Coronavirus rappresenta al momento un’opzione dei due commissari che l’hanno evocato. “Non c’è ancora una una posizione della Commissione su questo”, precisa il capo dei portavoce dell’esecutivo comunitario, Eric Mamer.
Non si intende smentire né Gentiloni né Breton. La situazione, spiega Mamer, è un’altra. “La Commissione è stata incaricata di lavorare su un piano per la ripresa e il rilancio dell’economia”, e dunque il contributo dei commissari per l’Economia e per il Mercato interno e l’industria “va visto in questo contesto”. Dunque trattasi di un’idea, una delle varie e peraltro non osteggiata dalla presidente Ursula von der Leyen, che comunque potrà essere discussa già domani in occasione della riunione dell’Eurogruppo, incaricato dai capi di Stato e di governo a lavorare su soluzioni comuni per far fronte alla crisi attuale.
La Commissione ancora non ha ancora messo a punto nulla di definitivo, e comunque il capo dei portavoce precisa che “ci sono due tavoli di lavoro”. Dovranno essere i ministri dell’Economia e delle Finanze a decidere, e dunque il fondo comune per l’emissione di titoli è al massimo una proposta come tante e nulla di più, almeno per il momento.
Intanto lo stesso Mamer ricorda che sarà il prossimo bilancio pluriennale (MFF 2021-2027) che dovrà agire da leva principale per la ricostruzione del tessuto produttivo a dodici stelle. “Bisognerà usare il bilancio come risposta al Coronavirus”, sottolinea senza però offrire dettagli sulla nuova proposta, la i suoi elementi e le sue tempistiche. “I lavori sono in corso”, l’unica cosa che ha da dire al riguardo.