Bruxelles – Da Amazon a Facebook, passando per Ebay, Google e Wish: sono tante le piattaforme online che hanno risposto all’appello dell’UE per proteggere i consumatori e fermare le truffe online che promuovono prodotti falsi per la protezione dal Coronavirus (maschere per il viso, guanti, disinfettanti ). Lo comunica la Commissione europea in una nota. “Non solo hanno creato canali di comunicazione specifici per aumentare la cooperazione con le autorità nazionali dei consumatori, ma hanno anche dettagliato le misure adottate per affrontare e prevenire pratiche fuorvianti e truffe dei consumatori”, scrive la Commissione.
Pochi giorni fa in un videomessaggio la presidente Ursula von der Leyen ha incoraggiato le piattaforme a intensificare la loro azione contro il massiccio aumento di disinformazione e truffe ai consumatori dovute al coronavirus. Le piattaforme online, infatti, possono facilitare l’accesso a fonti autorevoli, dare rilievo a contenuti ufficiali e ridurre invece le informazioni che vengono verificate come false o fuorvianti ed eliminare contenuti illegali o contenuti che potrebbero causare danni fisici. L’iniziativa rientra in un più ampio sforzo dell’UE per aiutare le piattaforme e altri attori digitali a diventare più responsabili e ad affrontare la disinformazione e la frode dei consumatori legate al Coronavirus.
“Accolgo con favore la pronta risposta delle piattaforme, dei social media, di mercati e i motori di ricerca, per costruire una forte alleanza” commenta Didier Reynders, commissario europeo alla Giustizia. “Solo insieme possiamo bloccare efficacemente i canali utilizzati dai truffatori per sfruttare le paure dei consumatori causate dalla crisi. Sono lieto di vedere che sono state adottate misure forti e mi aspetto che vengano applicate in modo coerente durante tutta l’emergenza”.
In concreto, spiega la nota, le misure recentemente adottate dalle piattaforme online e dai motori di ricerca aiutano a eliminare da internet annunci fuorvianti e prodotti venduti come “miracolosi”, ma che non sono sostenute da alcuna scientificità. Rafforzato inoltre il monitoraggio, sia automatizzato e umano, dei contenuti e dell’aumento incontrollato dei prezzi e delle promozioni sui prodotti. Alcune piattaforme hanno infine temporaneamente vietato le vendite o la pubblicità di prodotti specifici come dispositivi di protezione o disinfettanti.