Bruxelles – L’era del rigore e dell’austerità non è tramontata. E’ solo messa da parte, in ragione della pandemia di Coronavirus e della crisi economica che ne è conseguita. Quando tutto sarà superato, una volta terminata l’emergenza, si tornerà all’applicazione del Patto di stabilità, ora sospeso, e alle vecchie logiche di correzione dei conti pubblici. Così il vicepresidente esecutivo della Commissione europea, Valdis Dombrovskis, nel corso della live chat organizzata da Linkedin. “Al termine dell’emergenza la situazione di bilancio degli Stati membri dovrà essere considerata come il nuovo punto di partenza per le nostre regole di bilancio”, dice il responsabile per un’Economia al servizio delle persone.
Il altri termini, il debito e il deficit accumulati per gestire la crisi e la ripresa economica dovranno rientrare, assieme agli squilibri pregressi. Da Bruxelles arriva dunque l’avvertimento ai Paesi: spendere tutto quello che serve adesso, ma iniziare già da subito a predisporre strategie di riduzione degli squilibri e di risanamento delle finanze pubbliche. “Più lungo sarà il confinamento, maggiore sarà il danno economico”. Questa è l’unica certezza in fatto di conti che a Bruxelles si ha in questo momento. Dunque più tempo si lascia il tessuto economico-produttivo fermo, più bisognerà rientrare dei passivi di bilancio che inevitabilmente si verranno a determinare.
Il vicepresidente conferma che per finanziare la risposta alla crisi “stiamo esplorando tutte le possibilità, i Coronabond hanno molti titoli sui giornali e c’è una controversia politica, ma ci sono molte opzioni in preparazione”. “Sappiamo che la liquidità serve ora e stiamo agendo in modo molto rapido”, ha aggiunto, spiegando che “iniezioni di liquidità stanno già avvenendo, con il sostegno diretto degli strumenti europei, ma alle aziende arriva anche attraverso il settore bancario”,
Dombrovskis apre quindi al ricorso del fondo salva-Stati ESM. “Pensiamo che dovrebbe essere utilizzato nelle circostanze attuali, perché ha capitale versato da parte degli Stati membri, ha capacità di erogare prestiti”. Ma il Meccanismo europeo di stabilità è associato alle logiche rigoriste, e quindi inviso a molte opinioni pubbliche, inclusa quella italiana. “Dovremmo usarlo per finanziare gli Stati a condizioni favorevoli”, suggerisce. Quindi ricorda l’importanza di un Quadro finanziario pluriennale capiente. “Dobbiamo essere certi che la ripresa economica sia finanziata attraverso il prossimo quadro finanziario pluriennale, dovrà essere il nostro piano Marshall per finanziare l’economia europea”. Sempre che gli Stati sappiano mettersi d’accordo.