Roma – Ora l’Europa si muove per proteggere i lavoratori. Il commissario agli Affari economici Paolo Gentiloni lo definisce “un primo importante passo di condivisione delle forze, un impegno attuale e per il futuro”. Sono i ‘Sure Bond’ che andranno ad alimentare un fondo da 100 miliardi, e che saranno presentati formalmente oggi dall’esecutivo europeo. “Bond emessi sul mercato dalla stessa Commissione, che ha una tripla A, a tasso bassissimo, e presta queste risorse con scadenze di lungo termine ai vari Paesi”, ha spiegato Gentiloni in un’intervista a RadioRai.
L’intervento era stato in parte anticipato dalla presidente Ursula von der Leyen che oggi si rivolge agli italiani sul quotidiano La Repubblica: “Scusateci, ora l’Europa è con voi. In un primo momento in troppi hanno pensato solo ai problemi di casa propria, ma ora abbiamo cambiato passo e facciamo il possibile per portare i Paesi a ragionare come una squadra e dare una risposta coordinata a un problema comune”.
Simili agli ammortizzatori sociali nazionali, una sorta di cassa integrazione in deroga, si potranno utilizzare per evitare i licenziamenti, consentire un’integrazione al salario ridotto e sostenere programmi di aggiornamento a vantaggio delle imprese.
Gentiloni è prudente nel definire i ‘Sure’ un embrione dei Coronabond tanto discussi e che stanno entrando nella fase più delicata della trattativa insieme al MES. Meccanismo di stabilità “che nasce per altre crisi e dunque non è adatto ma questo non vuol dire che con diverse regole non si possa utilizzare”. Una posizione simile a quella del presidente del Consiglio Giuseppe Conte che ancora ieri ha ribadito di non prenderlo in considerazione, con una leggera apertura: “solo in prospettiva, senza le regole attuali e dunque senza condizioni preventive e successive, può esser uno strumento tra gli altri”.
Gentiloni ribadisce che il dibattito tra i ministri delle finanze dell’Eurozona dovrà focalizzarsi prima “sugli obiettivi comuni che dobbiamo finanziare in comune. Lo abbiamo fatto sulla disoccupazione e lo possiamo fare sul sostegno alle liquidità alle imprese attraverso la BEI e anche per la rinascita dell’economia europea nel dopo coronavirus”. Tutte iniziative da finanziare con titoli in comune mirati. “Bond non è una parolaccia” ha concluso Gentiloni.