Bruxelles – Prima ringrazia tutti gli europei che lavorano in questi giorni terribili della pandemia, dai medici, ai netturbini, ai camionisti, alle forze forze dell’ordine: “Abbiamo un debito di gratitudine con tutti loro”, dice la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen parlando di fronte ad un’aula del Parlamento europeo praticamente vuota, con i deputati collegati in streaming e solo qualcuno presente di persona, seduto a prudente distanza da altri.
La tedesca è in Aula, dove prudentemente calza dei guanti in lattice, per chieder e il voto sui primi provvedimenti urgenti emanati dall’esecutivo che lei guida, e avrà l’approvazione, con uno straordinario sistema di votazione per posta elettronica.
Prima però racconta quel che ha fatto la sua Commissione, che è stato indispensabile, spiega perché “nessuno può farcela da solo, solo aiutandosi gli uni con gli altri possiamo aiutare noi stessi”. Von del Leyen lamenta che “all’inizio troppi hanno rifiutato di aprire il proprio ombrello per proteggere gli altri. Dunque siamo intervenuti facendo coordinamento e le cose vanno meglio, gli Stati si aiutano e abbiamo potenziato l’intervento”.
La presidente ricorda che “ai sanitari servono attrezzature adeguate ed abbiamo agito per allentare le strozzature ai confini, ecco perché abbiamo lanciato acquisti e appalti congiunti per materiale di protezione e di cura. Nelle prossime settimane arriveranno le prime forniture”.
Von der Leyen cita poi il comitato di scienziati europei, che ha nominato come suoi consulenti, “una squadra – sostiene -, per prendere misure coordinate che possiamo seguire tutti”.
“Il Mercato interno deve funzionare al meglio – insiste von der Leyen -, non ha senso erigere barriere, nessuno può affrontare la solo le proprie esigenze, neanche uno degli stati dell’Unione è in grado di far da solo”. E’ convinta, la presidente, che la risposta abbia funzionato: “L’approccio coordinato ora da i propri frutti. Glio ospedali della Sassonia accolgono pazienti della Lombardia, i francesi ricoverano quelli del Lussemburgo…”.
“Quel che facciamo oggi conta per ora e per il futuro”, ammonisce la presidente infine, ricordando alcune delle misure prese per fronteggiare l’aspetto economico della crisi: “Ora dobbiamo salvare le vite, ma che succederà dopo?”. E dunque ricorda il fondo per gli investimenti da 37 miliardi, le regole più flessibili per gli aiuti di Stato “per dare respiro alle imprese”. “abbiamo preso provvedimenti in tempo record”, rivendica la presidente, sottolineando anche la decisione di proporre ai governi la sospensione del Patto di Stabilità “perché gli Stati possano sostenere imprese e cittadini”.
“Questa è un’Europa che c’è per i cittadini – ha rivendicato -, che c’è quando serve, non egoista”.