Roma – La posta del governo italiano contro la crisi raddoppia. Altri 25 miliardi di euro potrebbero essere messi a disposizione per finanziare il prossimo decreto economico a cui sta lavorando l’esecutivo. La cifra è stata annunciata dal presidente del Consiglio Giuseppe Conte durante l’informativa alla Camera di mercoledì pomeriggio. In un Parlamento che torna a riunirsi con guanti e mascherine, e ridotto a un sesto per consentire le distanze di sicurezza, Conte conferma ciò che aveva anticipato il ministro dell’Economia Roberto Gualtieri.
“Il decreto Cura Italia è solo il primo passo, di carattere emergenziale: ci rendiamo conto che questo intervento, seppur significativo, non è sufficiente. Per questo stiamo in queste ore lavorando per incrementare il sostegno alla liquidità, al credito di cui il Paese ha tanto bisogno. Con il nuovo intervento normativo, confidiamo di pervenire con uno strumento complessivo altrettanto significativo. Interverremo con stanziamenti aggiuntivi di non minore importo rispetto ai 25 miliardi già stanziati con il primo decreto”.
“Lavorare oggi per il rilancio di domani” spiega il premier, così il provvedimento di aprile conterrà l’estensione della golden power a scudo degli asset del Paese e rafforzerà gli strumenti per imprese e cittadini su credito e liquidità. Come reperire le risorse è il nodo di un ulteriore deviazione dai conti che dovrà necessariamente essere autorizzata dal Parlamento. Conte però insiste sulla necessità di risposte tempestive ed efficaci in ambito europeo. E nella giornata in cui firma con altri otto leader dell’Ue un appello per il lancio di titoli di debito comune dell’eurozona, sollecita “un salto di qualità che sia all’altezza della sfida che stiamo attraversando non solo in Italia”.
“Condivisione e solidarietà” auspica il capo del governo che parla a Montecitorio ma è rivolto a Bruxelles, al Consiglio dei 27 atteso per oggi pomeriggio, consapevole che sugli eurobond la contrarietà di Germania e Olanda resta ferma. Quanto spazio ci sarà per portare i rigoristi su posizioni più morbide lo si vedrà tra poche ore.
Conte non sembra però rinunciare alla battaglia in partenza. “La recessione che investirà l’intero continente europeo – sostiene – assume i caratteri di uno shock esterno e simmetrico e la risposta della politica monetaria, della politica di bilancio dell’Eurozona perciò non deve essere messa a repentaglio da un rischio di frammentazione dei mercati finanziari, soprattutto nell’ambito dei titoli del debito pubblico”.