Bruxelles – Discussioni a distanza e votazioni tramite email per appello nominale. Cominciano a prendere forma le modalità con cui sarà organizzata la prima plenaria della storia del Parlamento europeo con un sistema di voto a distanza, convocata per giovedì 26 marzo. La sessione plenaria straordinaria si terrà fisicamente a Bruxelles, ma per gli eurodeputati nessun obbligo di partecipare. Anzi, vista l’impennata dei contagi da Coronavirus anche in Belgio, secondo fonti parlamentari la maggior parte dei deputati sceglierà di presiedere a distanza utilizzando le modalità di voto telematico.
L’obiettivo del Parlamento europeo rimane quello di contenere, per quanto possibile, la diffusione del COVID-19, limitando i contatti e l’interazione tra membri dell’istituzione ma tutelando al tempo stesso la funzione di controllo democratico e la possibilità di adempiere alla sua funzione legislativa. Proprio la pandemia irrompe nell’agenda dell’Eurocamera chiamata a votare sulle proposte varate nei giorni scorsi dalla Commissione europea per combattere il Coronavirus e l’impatto negativo sulle economie europee.
Intanto, mentre diversi dettagli sono ancora in via di discussione e devono essere definiti dall’amministrazione dell’Eurocamera, c’è chi ironizza già sulle modalità con cui il voto a distanza sarà organizzato. L’eurodeputata del gruppo Verdi Terry Reintke, in un tweet ,scherza sul fatto che le nuove modalità di voto telematico obbligheranno i membri del Parlamento a stampare il documento utilizzato per formulare i quesiti, firmarlo e poi rinviarlo a chi di dovere entro un orario stabilito. Per ora nessuna traccia della possibilità per i deputati di firmare elettronicamente.
At 15:43 an email has been sent around to MEPs about the new remote voting procedure.
It is asking us to print out a document, sign it and send it back by six o’clock.
I can tell you: Every MEP under 50 is going crazy right now to find a possibility to print.#noprinterathome
— Terry Reintke (@TerryReintke) March 23, 2020
Per il momento, infatti, tra le poche informazioni trapelate da fonti parlamentari, le votazioni vere e proprie si svolgeranno attraverso l’indirizzo mail dei parlamentari, tramite un documento su cui i parlamentari dovranno scegliere tra le consuete opzioni: sì, no o astensione. Il documento andrà firmato (il voto è dunque per appello nominale) e rinviato successivamente all’amministrazione, che procederà con lo spoglio dei voti, che, al momento non è chiaro da chi sarà fatto e quanto tempo prenderà.
La plenaria straordinaria è stata spostata da Strasburgo a Bruxelles, per evitare lo spostamento in massa di funzionari, parlamentari e altri membri dell’istituzione. Per la stessa ragione, il Parlamento ha deciso di spostare nella capitale belga anche tutte le prossime plenarie che sono in programma da qui a settembre, le quali dureranno un giorno solo. I trattati dell’Unione europee dicono che a Strasburgo dovrebbero tenersi 12 plenarie all’anno, una al mese. Visto l’andazzo, è certo che non si riuscirà a raggiungere la soglia prevista dalle fonti del diritto europeo, per questo il Parlamento UE dovrà pensare a come e quando recuperarle.