Bruxelles – Luce verde dal Consiglio Affari Generali all’avvio dei negoziati di adesione all’UE con Macedonia del Nord e Albania. Lo annuncia in un tweet il commissario europeo per l’allargamento e il vicinato, Olivér Várhelyi, congratulandosi con i due paesi per l’accordo politico raggiunto oggi in seno al Consiglio tenutosi in videoconferenza. Il compromesso raggiunto, sottolinea, testimonia che l’Unione europea è pronta a prendere “decisioni strategiche anche in circostanze difficili”, come quelle che oggi hanno costretto i ministri e la Commissione a riunirsi attraverso uno schermo.
Very pleased that #EU member states today reached political agreement on opening of accession talks with #Albania and #North #Macedonia. I wholeheartedly congratulate both countries. This also sends a loud and clear message to #WesternBalkans: your future is in EU.
— Oliver Varhelyi (@OliverVarhelyi) March 24, 2020
Ora manca solo il via libero definitivo da parte dei 27 capi di stato e di governo, che si riuniranno giovedì 26 marzo in un Consiglio europeo in videoconferenza. Non dovremmo aspettarci grandi sorprese: già la scorsa settimana gli ambasciatori dei governi nazionali avevano raggiunto un accordo su una bozza di accordo per avviare ufficialmente i negoziati di adesione di Albania e Macedonia del Nord. L’ambizione della Commissione europea, dice Várhelyi, è che i membri del Consiglio europeo arrivino a dare il via libera definitivo al dossier proprio questa settimana, per poter iniziare velocemente a lavorare sul quadro delle negoziazioni e avviare in concreto i negoziati per l’adesione che richiederanno tempo.
Skopje e Tirana, sottolinea il commissario all’allargamento, hanno accelerato i loro sforzi di riforma del proprio ordinamento, nei campi dello stato di diritto e della giustizia, come suggerito dai leader dei 27 nel Consiglio europeo del giugno 2018. Con l’accordo finalizzato tra i ministri degli Affari europei, il processo di allargamento dei confini dell’UE subisce nuovamente una brusca accelerata, nell’anno in cui Bruxelles si trova costretta a salutare gli amici britannici. Il dialogo con i due dei sei paesi dei Balcani Occidentali (Serbia, Montenegro, Albania, Bosnia Erzegovina, Kosovo, Macedonia del Nord) era finito in stallo dopo che ad ottobre il veto di alcuni paesi, tra cui Francia e Paesi Bassi, aveva sospeso la decisione.
“Buone notizie in tempi difficili” le definisce il presidente del Parlamento europeo David Sassoli, sottolineando che l’Europarlamento ha sempre sostenuto il futuro europeo dei Balcani occidentali. “Abbiamo bisogno di forti legami con i nostri vicini, ora più che mai” sostiene. Quello di oggi è anche “un riconoscimento dei significativi sforzi di riforma da parte dei due paesi che hanno dimostrato una forte volontà politica di avanzare nel loro cammino europeo”, si legge sul profilo Twitter della presidenza croata del Consiglio UE. Per la presidenza di turno alla guida del Consiglio UE il tema dell’allargamento è particolarmente sentito e lo sblocco dei negoziati rimarrà prioritario nell’agenda dei prossimi mesi. Non a caso, la Croazia è stato l’ultimo paese ad aggiungersi alla lista degli Stati membri dell’UE nel 2013, quando le porte dell’Unione europea si sono temporaneamente sbarrate a nuovi allargamenti.