Bruxelles – Birdbox, Murder Mistery, Triple Frontier, The Perfect Date, The Girl. E la lista potrebbe continuare. Film e serie preferiti on-line possono essere un piacere per gli occhi e un sollievo soprattutto in tempi di reclusione forzata, come quelli attuali dovuti alla diffusione del Coronavirus. Ma guardare gli episodi in streaming, però, alla lunga fa male, soprattutto all’ambiente. Gli utenti Netflix probabilmente non si sono mai soffermati a rifletterci, ma restare incollati alla rete per scaricare i dati necessari alla visione dei programmi ha un peso in termini di sostenibilità.
Save on Energy, una società di consulenza britannica per il risparmio sulle tariffe elettriche, ha fatto i calcoli al posto dei divoratori di serie. I risultati? A titolo di esempio l’energia generata da 80 milioni di visualizzazioni del thriller Birdbox è equivalente a quella prodotta per percorrere in auto circa 235 milioni di chilometri, per una produzione di più di 66 milioni di chilo di CO2. In altri termini, è come fare avanti e indietro tra Londra e Instabul per 38.879 volte. E stiamo parlando di una sola serie TV.
Prendendo come riferimento “Murder Mystery”, il film con Adam Sandler e Jennifer Aniston, l’energia prodotta da 73 milioni visualizzazioni in streaming è pari a quella necessaria per percorrere oltre 167 milioni di chilometri, per uno sprigionamento di 47 milioni di chili di anidride carbonica. Dal momento che un volo Londra-Los Angeles crea 1.650 kg di CO2 per persona, un singolo individuo deve volare 28.610 volte tre le due città per produrre la stessa quantità di CO2 accumulata da ogni utente di Netflix che ha visto “Murder Mystery”.
E che dire di Stranger Things, serie già diventata culto? Con le 64 milioni di visualizzazioni si sarebbe potuto viaggiare tra Marrakesh e Città del Capo, attraversando quindi l’intero continente africano in lungo, ben 28.391 volte. Insomma, Netflix è una macchina divora-elettricità, che va quanto meno limitata.
“Bisognerebbe provare, dove possibile, a fare cose che non comportino un uso continuato e prolungato di elettricità, internet e dispositivi”, suggerisce Linda Dodge, esperta energetica di SaveonEnergy. L’invito è quello riscoprire passatempi più classici quali lettura, cucina, puzzle, bricolage e artigianato. “Con la maggior parte delle fonti di intrattenimento fuori casa come cinema, palestre, e negozi che stanno chiudendo per salvaguardare dalla diffusione del coronavirus – le persone non avranno altra scelta che trovare modi diversi di tenersi occupati in casa”, riconosce Dodge. Proprio per questo si invita a considerare l’aspetto sostenibile dell’isolamento.
La Commissione europea invece non sembra aver fatto le stesse valutazioni di SaveonEnergy. L’esecutivo comunitario ha voluto essere certo che il mercato unico non fosse interrotto, nemmeno su internet. Ci si è preoccupati di non avere interruzioni della rete a causa delle tante connessioni che in questo momento si fanno sempre più numerose per le restrizioni imposte agli spostamenti dei cittadini, confinati a casa per evitare la diffusione di COVID-19. La stessa Netflix si è impegnata a non rendere disponibili i propri titoli in alta definizione proprio per evitare congestioni. Ma sull’impatto ambientale tutto dipenderà dalle scelte dei singoli utenti.