Bruxelles – Sì ai Coronabond, con le garanzie dei Paesi dell’Eurozona per coprire le spese delle misure di risposta al Coronavirus. La presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, rompe gli indugi. “Stiamo esaminando tutti gli strumenti e qualunque aiuto che possa essere utilizzato”, dice in un’intervista concessa alla radio tedesca Deutschlandfunk. “Questo vale anche per i coronabond. Se aiutano e se sono strutturati correttamente, verranno utilizzati”.
Il nuovo strumento comune dell’area euro è dunque una possibilità, a giudizio della Commissione europea. Che però lascia ai ministri economici degli Stati membri il compito di esplorarla, di ragionarci ed eventualmente metterla a punto. Nell’attesa di una decisione sul caso, l’esecutivo comunitario prosegue secondo la sua tabella di marcia.
“Nei prossimi giorni proporremo l’attivazione delle clausole di fuga”, o ‘escape clauses’, conferma Marta Wieczorek, portavoce della Commissione per gli affari economici. SI tratta della possibilità di ‘congelare’ il Patto di stabilità e crescita, ed evitare che le spese pubbliche per i sistemi sanitari non siano conteggiate ai fini del calcolo di deficit e debito. “Ulteriori misure verranno prese se necessario”, aggiunge. Con i Coronabond sullo sfondo. “La Commissione sostiene le istituzioni e gli Stati membri nell’adozione di tutti gli strumenti utili a mitigare l’impatto del Coronavirus”, ribadisce una volta di più la portavoce.