Bruxelles – Alla crisi pandemica determinata dal Coronavirus, l’Unione europea è arrivata impreparata. “Ma ora deve trovare il coraggio di affrontarla. O dimostra il coraggio di esistere adesso, l’UE, oppure non esisterà più”. Così il ministro per gli Affari europei Vincenzo Amendola che in un’intervista a Il Foglio ricorda che nei prossimi mesi serviranno ancora sforzi poderosi. Specialmente da parte dei governi nazionali.
“L’Europa è la nostra comunità di destino” dice, e plaude all’intervento della BCE a sostegno dell’economia europea, che ritiene un “segnale importante, benché ancora non risolutivo”. Dal premier italiano Giuseppe Conte e dal presidente francese Emmanuel Macon, conferma il ministro, è arrivata la proposta emettere i cosiddetti ‘corona bond’, che insieme al ricorso al MES (Meccanismo europeo di stabilità) senza condizionalità stringenti (come richiesto dal governo spagnolo) o anche alla sospensione del Patto di stabilità, sono per Amendola “tutte opzioni a disposizione dell’Europa” per far fronte alla crisi da Covid-19. Nulla è ancora deciso.
Rivolge poi un appello all’Italia che dovrà smettere di scaricare sempre su Bruxelles la responsabilità delle proprie debolezze. Per Amendola, l’Esecutivo europeo “ha concesso ampi parametri di flessibilità, sia in termini di bilancio sia di aiuti di stato”, come certificano anche le ultime dichiarazioni della commissaria europea alla Concorrenza Margrethe Vestager, circa la possibilità per gli Stati membri di utilizzare la piena flessibilità “prevista dalle norme sugli aiuti di Stato per sostenere l’economia in questo momento difficile”. Queste leve messe a disposizione da Bruxelles “andranno utilizzate con coraggio” afferma. “Lo scudo della Bce ci consentirà di essere più ambiziosi in vista del nuovo decreto, che arriverà ad aprile” anticipa a Il Foglio. A suo avviso il nuovo decreto del governo italiano “permetterà di essere più rigorosi anche nella difesa della nostra industria, dissuadendo qualsiasi tentativo di scalata ostile sui mercati”.
In questo momento lo sguardo del governo è concentrato a salvare tutta l’economia italiana, dall’industria al tessuto delle piccole e medie imprese. L’economia italiana “va salvata, così come la salute dei nostri cittadini, a qualsiasi costo. Noi lo abbiamo ripetuto, urlato, per mesi, a partire da quel 13 febbraio che è il primo giorno segnato in rosso sul mio calendario” confessa nell’intervista. “Da ieri, l’Unione intera ne è consapevole”.