Bruxelles – Ventilatori, dispositivi di protezione individuale, vaccini e forniture di laboratorio. Per far fronte all’epidemia di Coronavirus, la Commissione europea ha deciso di istituire una riserva strategica europea di materiale sanitario (rescEu stockpile of medical equipment) da mettere a disposizione degli Stati membri che affrontano una carenza di questo genere di attrezzature. La misura rientra nell’ambito del Meccanismo europeo di protezione civile.
La diffusione del virus, ormai diventata pandemia, è una “realtà globale” dice il commissario per la gestione delle crisi Janez Lenarcic dal palco del Berlaymont da cui ha presentato la nuova iniziativa della Commissione europea.
Nessuno ne è immune. Quella del Covid-19 non è una “realtà virtuale e per questo occorre cooperare per cercare di fare fronte insieme all’emergenza sanitaria”. Tra la guerra delle mascherine e il blocco sull’export di altri dispositivi medici, è proprio la scarsa solidarietà dimostrata da alcuni Stati membri a orientare la decisione dell’esecutivo di creare una riserva strategica per metterla a disposizione di tutti e 27. Il blocco sulle esportazioni dei materiali, ricorda Lenarcic, mina il principio di solidarietà su cui l’Unione europea dovrebbe fondare la propria esistenza e insieme anche lo stesso principio che guida il Meccanismo europeo di protezione civile.
La parte dell’attrezzatura medica della scorta includerà apparecchiature mediche per terapia intensiva come ventilatori, dispositivi di protezione individuale come maschere riutilizzabili, vaccini e terapie, forniture di laboratorio. In questo modo Bruxelles cerca di far fronte alle difficoltà di reperimento di materiale sanitario e altri dispositivi del genere, necessari in grandi quantità.
“Con la prima riserva europea comune di apparecchiature mediche di emergenza, abbiamo messo in atto la solidarietà dell’UE” commenta la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen. “Aiutarsi a vicenda è l’unica strada da percorrere”.
Come funziona il meccanismo di riserva
In sostanza, la scorta sarà ospitata da uno o più Stati membri. Lo Stato ospitante sarà responsabile dell’approvvigionamento dell’attrezzatura. Dopo che la creazione della riserva strategica di materiale sanitario entrerà in vigore domani, ciascuno Stato membro che intende ospitare le scorte di materiale medico Ue può richiedere una sovvenzione diretta della Commissione europea, che coprirà il 90 per cento dei costi della riserva, mentre il restante 10 per cento sarà a carico del paese membro. Il bilancio iniziale messo a disposizione dall’UE per la scorta è di 50 milioni di euro, di cui 40 milioni soggetti all’approvazione delle autorità di bilancio. Il Centro di coordinamento della risposta alle emergenze gestirà la distribuzione delle apparecchiature per garantire che vadano dove è più necessario.
Per adesso, dice il commissario, i paesi interessati sono una “mezza dozzina”. La Germania se ne è chiamata fuori, anche se dal commissario arriva la precisazione che il governo di Berlino è almeno interessato a “contribuire alla creazione della riserva”.