Bruxelles – L’Unione europea ha deciso: per 30 giorni si mette in isolamento. A titolo temporaneo, ma rinnovabile, le frontiere esterne dell’UE conosceranno restrizioni in entrata e in uscita. E’ una delle misure adottate dai capi di Stato e di governo dell’UE nel secondo vertice straordinario in videoconferenza nel giro di una settimana per discutere le risposte all’emergenza Coronavirus. Proprio per cercare di arginare un freno alla propagazione del virus è stato deciso di eliminare tutti gli spostamenti “non necessari” verso i Paesi terzi.
Il contenimento del COVID-19 resta la priorità dell’Unione, e su questo istituzioni comunitarie e Stati membri marciano compatti. Così come salda è la posizione sulla necessità di sostenere e velocizzare la ricerca in campo medico. Si vuole sviluppare quanto prima un vaccino per “metterlo a disposizione di tutti quelli che ne hanno bisogno”, sottolinea il presidente del Consiglio europeo, Charles Michel, al termine del vertice straordinario.
Annuncia che vista la situazione la prossima settimana i leader torneranno a riunirsi in videoconferenza, e pertanto “il vertice del 26 e 27 marzo non avrà luogo”. Non a Bruxelles, almeno. Intanto assicura quanto già annunciato dai ministri economici: per uscire da questa situazione “faremo tutto il necessario”. Ancora una volta, a distanza di ventiquattro ore, viene rispolverato il ‘whatever it takes’ ispiratore delle politiche dell’ex presidente della BCE Mario Draghi.
“La crisi è seria, è grave”, ammette Michel. Che assicura una volta di più che tutta la flessibilità possibile e tutte le misure di sostegno all’economia – inteso imprese e lavoratori – saranno concesse. A questo si aggiunge la decisione di estendere il coordinamento e la cooperazione tra Stati membri a livello di ambasciate e rappresentanze in giro per il mondo, così da permettere “quando necessario e laddove possibile” il rimpatrio dei cittadini europei al di fuori del territorio UE.
Dentro come fuori l’Unione “è cruciale che le persone siano aiutate a tornare a casa”, sottolinea una soddisfatta Ursula von der Leyen. La presidente della Commissione europea incassa un successo politico pieno visto che gli Stati membri hanno accolto tutte le misure proposte dal collegio dei commissari. Sostegno all’economia (flessibilità, revisione delle regole sugli aiuti di Stato, spese di sostegno alle imprese), sostegno alla ricerca, restrizioni alla frontiere esterne: sono tutte cose suggerite dall’esecutivo comunitario. Così come la richiesta di non interruzione della circolazione delle merci.
“Il pacchetto economico è stato adottato all’unanimità dagli Stati membri. Da venerdì la situazione è peggiorata, è molto seria, è uno shock simmetrico mai avuto prima e dobbiamo fare di tutto per proteggere l’economia e le persone. Non esiteremo a prendere misure aggiuntive se la situazione lo richiederà”, ha detto ancora von der Leyen riferendosi anche a nuovi ‘alleggerimenti’ del Patto di Stabilità.
“Dobbiamo fare attenzione, è di importanza essenziale preservare il mercato unico”, sottolinea la presidente, soddisfatta per l’intesa dei leader a riconoscere corsie preferenziali ai beni di primaria necessità nonostante la chiusura delle frontiere tra alcuni Stati membri. Anche von der Leyen, al pari di Michel, sottolinea che “siamo pronti a fare ogni cosa” per uscire da questa situazione.
Soddisfatto dall’esito del vertice straordinario dei leader il presidente del Parlamento europeo, David Sassoli. “Ci muoviamo, finalmente, con spirito di solidarietà”, il commento a fine lavori. “Corsie preferenziali per il passaggio dei materiali medici, difesa della libera circolazione delle merci sul nostro territorio, primi importanti aiuti per il sostegno economico alle nostre famiglie e alle imprese”. In sintesi, “bene il Consiglio europeo, questa è l’Europa unita e utile”. In questo momento, assicura, “il Parlamento europeo è pronto a fare la sua parte”.