Bruxelles – Dopo quasi un anno il Belgio torna ad avere un governo in carica con pieni poteri. Cioè, quasi. Sophie Wilmès, l’attuale premier, guiderà una coalizione composta dagli stessi tre partiti che ora formano l’esecutivo, che però sarà sostenuto da dieci partiti, ed avrà pieni poteri solo per affrontare l’emergenza Coronavirus.
Il complicato accordo, che giunge dopo nove mesi di fallimenti nel tentativo di dare al Paese un governo, prevede che l’esecutivo Wilmès sia composto dall’attuale coalizione centrista MR, VLD e CD&V. Ma per la lotta contro il Coronavirus, e quindi per tutte le misure da prendere a questo proposito, sarà sostenuto da altre sette partiti (tutti quelli in Parlamento tranne le due ali estreme PTB e Vlaams Belang): i due socialisti, i due verdi, i fiamminghi dell’ N-VA, e i centristi di CDH e Défi. Per informazione, in Belgio non esistono partiti nazionali, dunque quasi tutti hanno un partito fiammingo ed uno vallone.
Questi partiti si sono impegnati a votare la fiducia al governo, probabilmente giovedì, mentre oggi stesso la premier la chiederà al Parlamento. L’accordo è che questo governo avrà poteri speciali che gli permetteranno, attraverso l’adozione di “decreti reali”, di prendere provvedimenti esecutivi senza il voto del Parlamento. Questi poteri speciali dureranno tre mesi, rinnovabili una sola volta per altri tre mesi
Per le altre questioni non legate all’emergenza, da quel che si capisce, il governo agirà come di norma, cercando una maggioranza in Parlamento.
AGGIORNAMENTO nella serata del 16 marzo il partito autonomista fiammingo N-VA si è tirato fuori dal voto di fiducia. A sostenere questo governo “antivirale” saranno dunque nove forze politiche.