Bruxelles – Come promesso, al confine terrestre tra Grecia e Turchia sono arrivati i rinforzi da parte di Unione europea e Stati membri. L’Agenzia europea della guardia di frontiera e costiera, nota come Frontex, ha schierato ieri ulteriori 100 guardie di frontiera al confine di Evros, che si andranno ad aggiungere agli oltre 500 agenti già dispiegati in Grecia, insieme a 11 navi e altre attrezzature.
L’operazione di rinforzo dei confini, richiesta dal governo di Atene, rientra nell’ambito del Rapid Border Intervention Evros 2020, per proteggere le frontiere. Le forze schierate provengono in tutto da 22 Stati membri, i quali si sono impegnati anche a fornire attrezzature tecniche, tra cui navi, aeromobili per la sorveglianza marittima e veicoli a visione termica.
“Siamo qui a malapena una settimana dopo che le autorità greche si sono rivolte a Frontex per fornire più funzionari e più attrezzature per proteggere le loro frontiere, che sono anche le nostre frontiere esterne comuni dell’UE” ricorda il direttore esecutivo di Frontex Fabrice Leggeri durante il lancio di l’operazione nella città greca di Orestiada. “La presenza di 100 funzionari provenienti da tutta Europa – afferma – sottolinea il fatto che la protezione dello spazio europeo di libertà, sicurezza e giustizia è una responsabilità condivisa da tutti gli Stati membri e da Frontex”.
Quello lanciato dall’Agenzia europea della guardia di frontiera e costiera è un “intervento rapido alla frontiera”, che di norma durano due mesi con la possibilità di essere ulteriormente estesi.