Bruxelles – Ricorda di non aver mai avuto intenzione di voler essere ricordata per politiche ‘a qualsiasi costo’. Il ‘whatever it takes’ che ha contraddistinto il mandato di Mario Draghi alla guida della Banca centrale europea doveva essere una fase, ma adesso Chrstine Lagarde non ha scelta che continuare lungo il solco tracciato dal suo precedessore. La presidente della BCE assicura che “verranno attivati tutti i programmi di acquisto a disposizione”. Si immetterà liquidità nell’euro zona quale misure di contrasto al Coronavirus.
Le misure ci sono, ma alla fine Lagarde rischia di vanificare tutto con la frase che fa esplodere i mercati. “Non siamo qui per chiudere gli spread”, i differenziali di rendimento tra titoli di Stato. Le piazze affari reagiscono, interpretando le parole della numero della BCE come l’intenzione di non voler tenere sotto controllo l’area euro. Una situazione che suscita critiche, con la delegazione del Movimento 5 Stelle in Parlamento europeo che già chiede le dimissioni.
Lagarde, prima ancora che esplodano mercati e commentatori, ricorda che non è nel mandato della BCE. calmierare l’andamento dei titoli. “Il mandato della Banca centrale europea è la stabilità dei prezzi“. Prova a spiegare in conferenza stampa che i mercati non reagiscono mai veramente alle decisioni prese, perché “serve del tempo per analizzarle”. Sembra suggerire di aver pensato più a puntellare la tenuta dell’eurosistema che agli andamenti di borsa. Poi, però, quando la vicenda monta, la precisazione diventa doverosa. “Spread elevati a causa del Coronavirus danneggiano la trasmissione della politica monetaria”, di cui la Bce è responsabile. Ecco perché “useremo la flessibilità prevista dal programma di acquisto dei titoli”.
Quando pronuncia le parole sullo spread aggiunge che “ci sono altri modi” per chiuderli. Un riferimento alle riforme strutturali che gli Stati devono fare, con l’Italia che non fa eccezione. Lagarde però si presenta per annunciare le misure per gli Stati. Presenta la decisione di tassi di interesse invariati, ma soprattutto condizioni di prestito agevolate e flessibili e nuovo programma di acquisti di titoli pubblici per 120 miliardi di euro fino alla fine dell’anno. Si tratta di “una dotazione temporanea di acquisti netti aggiuntivi”, precisa la numero uno dell’Eurotower, che tende mano all’Italia e chiede a tutti di fare il possibile per varare misure efficaci di risposta al virus.
“Il consiglio direttivo seguirà da vicino le implicazioni della diffusione del Coronavirus per l’economia”, assicura Lagarde. La BCE, è “pronto ad adeguare tutti i suoi strumenti, a seconda dei casi, per garantire che l’inflazione si muova verso il suo obiettivo in modo sostenuto”. Ancora, è stato deciso di aggiungere una dotazione temporanea di acquisti netti aggiuntivi di 120 miliardi di euro fino alla fine dell’anno, garantendo un forte contributo da parte dei programmi di acquisto del settore privato. Si intende stimolare l’economia reale, con misure eccezionali di contenimento degli effetti del virus.
“Abbiamo deciso di condurre, temporaneamente, ulteriori operazioni di rifinanziamento a più lungo termine per fornire un immediato sostegno di liquidità al sistema finanziario dell’area dell’euro”. Questo perché “l’importante è che il rischio non si materializzi, ecco cosa guardiamo”. Lagarde lo dice come meglio non potrebbe. Si temono shock. Si teme un rallentamento dell’economia reale che possa portare ad una nuova recessione dalle conseguenze imprevedibili. Questo a Francoforte lo sanno bene. “Vediamo il materializzarsi di rischi al ribasso”, e per questo “difenderemo condizioni di prestito favorevoli”.
Tutte queste misure si rendono necessarie perché “la risposta al Coronavirus deve essere innanzitutto di bilancio”. La risposta di Francoforte deve poter è pensata soprattutto l’Italia. Lagarde lo ricorda perché incalzata dalle domande dei giornalisti che seguono on-line. In tempi di Covid-19 la sala stampa dell’eurotower si adegua. “L’Italia avrà pieno accesso a tutti i nostri strumenti e ne beneficerà”, scandisce la presidente della BCE, chiarendo che per Italia si intende il sistema bancario, le famiglie e le imprese.
Poi però la precisazione, ma valida per tutti. Non se ne uscirà solo con le misure di politica monetaria. “Lo shock sarà serio ma temporaneo, a patto che tutte le misure adeguate siano prese da ogni attore interessato”. Un invito agli Stati membri a darsi da fare, in modo rapido e coordinato. Altrimenti farcela sarà impossibile.